Ore 17.34 – (ANSA) – ROMA – Il vicepresidente del Senato Vannino Chiti boccia il piano sanitario della Regione Lazio: “Ha due elementi negativi, non riproduce la qualita’ dei servizi, e non rientra dal deficit”.
“Se andra’ avanti cosi’ – ha detto a Roma, nel corso di un incontro con imprese e parti sociali promosso dal Pd Lazio – le popolazioni andranno a curarsi dove possono. Se i presidi sanitari saranno troppo lontani dalle loro case, andranno in Umbria, in Toscana, e con il federalismo fiscale il deficit salira’. La sanita’ non puo’ essere affrontata a spicchi, come una torta. O basterebbe una calcolatrice. I posti letto per abitante devono tornare ad essere gestiti, invece, in una visione complessiva”.
Bisogna quindi valutare la distribuzione dei presidi sanitari “per le zone montane, per quelle piu’ lontane dai centri provinciali, bisogna prestare attenzione a quali prestazioni vengono fornite”, ha detto ancora. “Gli ospedali provinciali devono essere tali, le specializzazioni devono esserci”, secondo Chiti. Sui centri di eccellenza, l’esponente del Pd ha sottolineato che a Roma “vanno salvaguardati sia quelli di fondazione religiosa, sia quelli civili. Questo piano produrrebbe l’ ulteriore catastrofe di una contrapposizione fra centri di eccellenza di diversa origine”.