Sembra ormai un tragico rituale: ogni anno, con l’arrivo delle grandi piogge d’autunno e inverno l’Italia è costretta a piangere delle vittime e a constatare che ovunque, dalla Lombardia alla Sicilia, il maltempo può provocare gravi distruzioni.
Nei giorni scorsi tre persone hanno perso la vita a causa delle frane avvenute nella provincia di Massa Carrara. Una persona che risultava dispersa a Tropea è stata trovata morta. Altre due sono morte nella provincia di Vicenza, anch’essa duramente colpita dalle forti piogge. La parte bassa del centro storico della città veneta offre un’immagine spettrale: molti negozi sono chiusi e gravemente danneggiati dagli allagamenti, per le strade si vedono pochissime persone. Migliaia di cittadini sono stati sfollati nel Veneto. Diversi corsi d’acqua hanno provocato inondazioni in Lombardia, Toscana, Liguria, Friuli-Venezia Giulia e Veneto. Gravi danni si registrano anche in Puglia e Calabria. Il bilancio dei danni in diverse regioni d’Italia è allarmante. Il Governo ha il dovere di affrontare seriamente l’emergenza e destinare risorse straordinarie alle popolazioni colpite.
Non si tratta solo di tragiche fatalità: è anche il risultato di un governo del territorio irresponsabile, di irragionevoli comportamenti dell’uomo. Decenni di costruzioni senza regole, di cementificazione, di abbandono delle montagne hanno fatto esplodere la rete idrogeologica. La prima causa, logica, delle frane e delle inondazioni è l’ostruzione delle vie sotterranee di deflusso delle acque. Il taglio degli alberi è la prima causa dello smottamento delle colline, da cui nascono i fiumi di fango che travolgono alcune case e i loro abitanti.
Dopo le due tragedie di Massa Carrara, il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha denunciato “la carenza di manutenzione e di finanziamenti nazionali” e definito “inaccettabili” i tagli sulla sicurezza operati dal governo. Il sindaco di Massa, Roberto Pucci, ha raccontato di aver subito duri attacchi da più parti quando stabilì il blocco di qualsiasi costruzione nella zona del monte Candia (dove lunedì è morto Aldo Manfredi, un camionista travolto da un fiume di fango).
La cementificazione selvaggia produce danni ingenti, non solo al sud, ma in tutta l’Italia. In troppi luoghi sono state costruite migliaia di abitazioni in siti in cui non dovrebbe essere nemmeno immaginabile la collocazione di fabbricati.
Per porre rimedio a questi errori, la cui responsabilità pesa su chi ha costruito e su chi non ha saputo vigilare e impedire che ciò avvenisse, serve un piano, dotato di continuità di risorse per almeno una legislatura, per mettere in sicurezza il nostro territorio e trasferire gli abitanti in luoghi sicuri, eliminando ogni costruzione a rischio.
Negli ultimi 10 anni l’Italia ha registrato 400 vittime per cause legate a frane e alluvioni. Il 38% delle vittime causate dal maltempo in Europa risiede in Italia. Il dissesto idrogeologico del territorio italiano ha provocato una spesa di circa 40 miliardi di euro. Ogni anno spendiamo 1 miliardo di euro per porre rimedio ai danni provocati dal maltempo e dalla spregiudicatezza dell’uomo. Sette comuni su dieci sono a rischio, 2596 di essi sono esposti sia al pericolo di frane che a quello di alluvioni. Sono 24 milioni le persone che vivono sotto queste minacce. Come si vede è urgente varare un piano nazionale di manutenzione idrogeologica per tutto il nostro territorio.
Bisogna accrescere anche il livello di consapevolezza dei cittadini: troppe persone, spesso indotte dalle difficoltà economiche, sono state costrette a risiedere in luoghi pericolosi.
Anche sulla messa in sicurezza del territorio italiano il governo Berlusconi porta serie responsabilità: i fondi ordinari destinati al dissesto idrogeologico negli ultimi due anni sono stati dimezzati. Da circa un anno un fondo di 900 milioni – stanziati dalla finanziaria 2010 – per interventi straordinari di difesa del suolo è fermo al ministero dell’Ambiente. Comuni, Province e Regioni hanno sempre meno risorse a disposizione, anche per la ordinaria amministrazione. Sono di fatto nell’impossibilità di prevenire le emergenze.
Il dissesto idrogeologico è un’altra delle priorità ignorate da questo governo. La maggioranza di destra è sempre più divisa; ogni giorno viene minata la credibilità delle nostre istituzioni.
Anche l’Anci ha chiesto ripetutamente, sia al Governo che alla Protezione Civile, l’apertura di un tavolo per la messa in sicurezza, per analizzare, discutere e trovare soluzioni al fine di arginare il fenomeno del dissesto idrogeologico. Denunciando i pesanti tagli che i Comuni subiscono e la conseguente impossibilità di gestire le emergenze.
Senza ottenere risposta ma solo critiche dal Capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso.
E’ il momento di porre fine questa deriva e ridare all’Italia una guida seria e credibile.
Chiti, sbaglio o l’anno scorso ci trovavamo qui a dire le stesse cose? siamo un paese che sbaglia su tutti i fronti
chiti ma casca questo stramaledetto governo? ma voi dem siete proprio sicuri di volere il governo tecnico? non è che volete evitare le urne?
Caro nick, c’è molta polemica in quello che scrivi, evidentemente. chiti penso ti dirà i motivi per cui le elezioni subito sarebbero una iattura
In tanti si affrettano a dire: non è il momento delle polemiche, provvediamo all’emergenza e poi faremo i discorsi sulle colpe. No, basta. Sono anni che si va avanti così
il veneto piange persone, animali e immobili. Oggi il presidente è andato a fare la passerella. siamo alle solite
onorevole, le scrivo da una padova in ginocchio. mi creda siamo messi molto male e spero sinceramente che il governo non abbia fatto promesse a vuoto
Caro Francesco, Non sbagli. Come ho scritto nel blog, siamo ormai di fronte a un triste rituale. Il dissesto idrogeologico è uno dei principali problemi del nostro paese. Riguarda il territorio di tante regioni e minaccia la incolumità di milioni di cittadini. La gravità della situazione è resa evidente dai danni e dalle vittime che contiamo ogni anno. Per questo la messa in sicurezza del territorio deve essere una priorità di chi ha la responsabilità di governare. Serve un piano complessivo e risorse straordinarie. E’ un dovere per dimostrare che lo Stato è al servizio degli italiani.
Caro Nick, il Partito Democratico non ha alcuna paura di andare alle elezioni. La nostra è una posizione di responsabilità. Non ci piacciono le scelte dettate da tornaconto elettorale o volontà di strumentalizzazione. Abbiamo il dovere di agire nell’interesse di tutti. Per questo riteniamo necessario il varo di un governo di transizione per approvare una nuova legge elettorale e affrontare le emergenze degli italiani. I cittadini hanno il diritto di decidere, questa legge elettorale non glielo consente. Non possiamo tornare a votare prima di aver reintrodotto il potere, da parte degli elettori, di scegliere i rappresentanti in Parlamento. Inoltre, in una situazione tanto drammatica per il lavoro, l’economia, sarebbe importante che prima di nuove elezioni, il governo di transizione approvi alcune misure che
facciano fronte all’emergenza e vadano incontro alle esigenze impellenti degli italiani.
Il Partito Democratico è pronto alla sfida per il governo del nostro paese. La nostra proposta è seria e incentrata su un nuovo sviluppo sostenibile, sul rilancio dell’istruzione e dell’università, la riforma del fisco, il sostegno alla ricerca.
Caro Matteo, le elezioni sono sempre una momento importante della democrazia. E se un governo e una maggioranza falliscono il loro mandato, è inevitabile ridare la parola agli elettori. La nostra situazione però presenta alcune anomalie che rendono opportuna una fase di transizione. Dobbiamo tornare a votare con una nuova legge elettorale e nel frangente affrontare le emergenze che stanno mettendo all’angolo gli italiani. Un governo con un mandato a termine può anche affrontare e approvare le riforme per l’Italia di cui da troppo tempo si parla senza fatti concreti: Il superamento del bicameralismo paritario con la differenziazione dei compiti di Camera e Senato, la riduzione del numero dei Parlamentari, il rafforzamento del governo che deve restare di tipo parlamentare.
Con queste riforme e una nuova legge elettorale potremmo tornare a votare per aprire una vera fase nuova per il rilancio dell’Italia.
Cara Maria, ha proprio ragione: da troppo tempo assistiamo al massacro del territorio e alle tragedie che ne conseguono. Dobbiamo denunciare con la massima fermezza questo scandalo continuo. Certe tragedie devono indignare e parlarne può essere utile affinché si metta finalmente mano a un serio piano di risanamento del territorio. Il dissesto idrogeologico è grave e diffuso da nord a sud. Le responsabilità devono essere sottolineate e punite, ci sono delle vite che sono state spezzate per incuria e speculazione.
Al primo amico Giuseppe dico che comprendo la sua amarezza. Il Presidente Berlusconi non può permettersi di fare come in altre occasioni, in cui ha esibito il solito festival delle promesse e delle facili risoluzioni dei problemi. Gli esempi dell’Aquila e di Napoli sono sotto gli occhi di tutti. I cittadini in difficoltà hanno il diritto di ricevere tutto l’aiuto necessario da parte dello stato, con serietà.
All’altro Giuseppe voglio innanzi tutto rivolgere la mia vicinanza per la grave situazione in cui si trovano i cittadini di Padova. Purtroppo le immagini e le testimonianze raccontano di una situazione che in varie zone del Veneto è drammatica. Città che improvvisamente sembrano disabitate, tantissimi immobili del tutto inutilizzabili se non addirittura irraggiungibili per gli allagamenti. Il governo deve dare risposte, fornire mezzi e sostegno immediato.