“A chi mi chiede se a Napoli tornerà ancora l’emergenza rifiuti io dico: no. Non si tornerà alla situazione precedente”. Lo dichiarava il Presidente del Consiglio Berlusconi il 28 agosto 2008. L’ennesima promessa non mantenuta. La situazione relativa alla gestione dei rifiuti a Napoli e provincia è complessa e la soluzione dei problemi non è agevole. Anche il centrosinistra ha commesso errori, talora bloccato da contrasti interni e dal gioco delle pregiudiziali, rispetto a un ordinato ciclo di smaltimento, che prevede raccolta differenziata; riuso; termovalorizzatori e discariche come servizio residuale. Proprio per questo motivo il governo di destra due anni fa avrebbe fatto bene a evitare la solita sequenza di promesse e annunci propagandistici e piuttosto impegnarsi affinché si realizzassero soluzioni strutturali. Invece a Napoli si è agito solo secondo il criterio dell’emergenza, si sono messe alcune toppe per mascherare i problemi e oggi il quadro è lo stesso dell’estate 2008. Oggi, oltre due anni dopo la presunta fine dell’emergenza, assistiamo ancora ad annunci e provvedimenti improvvisati del governo, alle inadempienze rispetto a impegni già presi, a prove di forza che esasperano una situazione di per sé molto tesa e pericolosa dal punto di vista dell’ordine pubblico. Il dialogo e il coinvolgimento degli enti locali e delle popolazioni sono fondamentali per affrontare problemi che riguardano i cittadini e territorio.
Quando, nel 2008, si affrontò la prima emergenza la destra ripeteva quotidianamente che era tutta colpa del centrosinistra. La difficile gestione dei rifiuti e le gravi conseguenze che da molti anni affliggono Napoli e provincia sono una realtà sulla quale tutta la classe dirigente locale del passato – di destra e di sinistra – deve riflettere per gli errori compiuti. Ma i fatti dicono che oggi la situazione è peggiore di prima e in questo le responsabilità del governo Berlusconi sono evidenti. A Napoli manca la presenza autorevole dello Stato. Manca la capacità progettuale, una politica che aiuti gli enti locali a costruire un ciclo dei rifiuti sostenibile, come è in Europa e in gran parte dell’Italia. I problemi non risolti sono diversi: la raccolta differenziata non e’ stata sostenuta in modo adeguato, milioni di ecoballe sono ancora da smaltire, l’inceneritore di Acerra funziona a singhiozzo, altri due inceneritori previsti non sono stati realizzati. L’assurdità di una nuova, grande discarica da realizzare nel parco del Vesuvio non può essere la soluzione.

Il Pd è un partito di opposizione responsabile e ha avanzato le sue proposte: la regionalizzazione del piano delle discariche, l’accelerazione nella realizzazione degli impianti, gli stanziamenti per sostenere le bonifiche ambientali e per rafforzare la raccolta differenziata.
”Sarò a Napoli tre giorni alla settimana e resterò lì ad operare fino alla certezza dell’avvio concreto della soluzione del problema”. ”A differenza del passato si deve sapere che noi siamo convinti che è nostro preciso dovere che lo Stato faccia finalmente e definitivamente lo Stato”. Questo affermava il Presidente Berlusconi il 14 aprile e il 30 maggio del 2008. Siamo ancora in attesa:  anche per i rifiuti il governo deve smettere di fare propaganda e chiacchiere sulle Tv e compiere atti concreti. Bisogna fare in fretta e con serietà, prima che sia troppo tardi. L’esasperazione dei cittadini e l’esigenza di preservare il territorio della Campania, già pesantemente danneggiato anche dai rifiuti illegalmente trasferiti dal nord, sono un monito perentorio.