Ore 10.24 – ”Il governo sta procedendo sulla strada di una ‘controriforma’. L’iter del Ddl lavoro ne e’ un esempio. Dopo essere stato rinviato al Parlamento da parte del Presidente della Repubblica e’ ora nuovamente all’esame della Camera. Il testo contiene norme regressive per i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici. Non possiamo e non dobbiamo allontanarci dal solco tracciato negli anni passati”.
Cosi’ il Vice Presidente del Senato Vannino Chiti durante l’Orazione ufficiale in occasione della 60ma Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro, promossa da ANMIL Firenze, presso Palazzo Vecchio.
”Dobbiamo dire basta alle morti sul lavoro. Sono intollerabili. Le leggi che ci sono devono essere rispettate – sottolinea Chiti – attuate con rigore. L’Italia ha bisogno di un grande cambiamento culturale e politico: la piena tutela dei lavoratori, la dignita’ della persona, il rispetto della legalita’ devono divenire principi portanti della nostra societa’, a tutti i livelli. La legge 626 sulla sicurezza non e’ un lusso, dobbiamo stare attenti e tenere ferme le conquiste nostre e dei nostri padri”.
”In molte aziende – continua il Vice Presidente – si vuole velocizzare la produzione e aumentare il guadagno a scapito della sicurezza; questa cultura del rendimento a tutti i costi, anche a prezzo di alti sacrifici umani, va sconfitta, perche’ spesso e’ alla base di inadempienze e di trascuratezze che provocano incidenti fatali”.
”La battaglia a difesa dei diritti dei lavoratori – sostiene Chiti – ha dato nel tempo buoni frutti: riduzione del numero di morti e incidenti, piu’ controlli e pene pesanti e fattive nei confronti dei datori di lavoro che sfruttavano il lavoro nero e non facevano rispettare le norme di sicurezza. Noi pensiamo che i Paesi emergenti debbano progressivamente avvicinarsi agli standard dell’Europa, anche per garantire, nella globalizzazione, una competitivita’ regolata. Non siamo noi a doverci avvicinare ai loro canoni”.