Ore 21.25 – (Ansa) – Roma – ‘Fatti i congressi provinciali e le primarie per i sindaci e’ necessario avviare il processo che portera’ alle primarie per il nuovo segretario regionale, perche’ serve un segretario e non un commissario’. Lo ha detto il nuovo commissario del Pd Lazio, Vannino Chiti, nel corso di un incontro con gli iscritti alla Casa delle culture di Trastevere a Roma.
‘Dovranno svolgersi – ha proseguito il vicepresidente del Senato – all’interno di una battaglia politica per riportare il Pd e il centrosinistra al governo di Roma e del Lazio. E’ necessario accompagnare ai congressi una grande iniziativa politica su scuola, lavoro e sanita’, cioe’ i diritti fondamentali dei cittadini’. Chiti, che e’ stato preceduto dall’intervento del coordinatore romano del partito Marco Miccoli, ha poi dato la sua lettura della stagione politica in cui il centrosinistra ha governato il territorio: ‘voi – ha detto rivolto ai militanti romani – siete stati protagonisti di un momento alto, le giunte Rutelli e Veltroni hanno cambiato il volto di Roma, hanno dato all’Italia una Roma diversa. Avete parlato all’Italia e dovete guardare a cio’ con orgoglio. Quando si perde pero’ sono gli elettori a parlarci per cui dobbiamo guardare a quei giorni per costruire una nuova fase, analizzando le cose buone ma anche gli errori per non commetterli ancora’.
Chiti ha spiegato che al suo arrivo come commissario ‘non ho trovato un ambiente ostile, ma stima e affetto’ e si e’ detto preoccupato per due aspetti in particolare: le situazioni politiche nei Municipi e nei Comuni, ‘proprio li’ dove dovremmo comunicare da vicino con i cittadini’ e il fatto che ci siano degli eletti che non versano il contributo al partito, ‘e’ una violazione dello statuto, un fatto inaccettabile, il minimo dell’etica politica’.
Secondo Chiti, infine, e’ fondamentale ‘affrontare il tema di Roma Capitale, che rappresenta un punto decisivo per il rinnovamento complessivo delle istituzioni dello Stato. Il nostro federalismo, pero’ – ha concluso – e’ un federalismo che guarda all’Europa, non all’800 come fa la Lega’.