Ore 9.30 – “Nella seconda meta’ di questo decennio abbiamo assistito a un aggravarsi del problema alimentare e a un progressivo allontanarsi del conseguimento del primo degli obiettivi del Millennio, che doveva essere quello di dimezzare la quota della popolazione che soffre la fame nel mondo entro il 2015. Rispetto agli anni novanta, dove si era registrato un primo progresso, ora la tendenza si e’ invertita: oggi piu’ di un quarto dei bambini nelle aree in via di sviluppo e’ sottopeso. Dati Fao riportano che ogni giorno 35.000 persone al mondo muoiono di fame”.

Cosi’ il Vice Presidente, Vannino Chiti, che in rappresentanza del Senato della Repubblica italiana ha svolto la relazione introduttiva ‘ Nuovi paradigmi per pace e sicurezza alimentare’ alla Conferenza di Ottawa dei Presidenti delle Camere Alte e dei Parlamenti Monocamerali del G20.

“La globalizzazione – ha proseguito Chiti – ci costringe a pensare a questi problemi in termini mondiali: il G8 dell’Aquila, il World Food Summit della Fao e il G8 di Muskoka sono stati tre appuntamenti nei quali si e’ voluta affiancare una importante novita’ metodologica: la disponibilita’ di uno strumento di verifica trasparente per l’attuazione degli obblighi assunti.

All’Aquila l’adozione della Afsi (Iniziativa per la Sicurezza Alimentare) ha rappresentato un importante passo verso l’obiettivo di invertire la tendenza al declino degli investimenti in agricoltura. Grazie agli accordi raggiunti fra i paesi del G8 e altri donatori si e’ messa insieme la somma di oltre 20 miliardi di dollari in tre anni. Per quanto riguarda l’Italia, essa proprio all’Aquila ha formulato una promessa di 428 milioni di dollari per il triennio 2009-2011 e di questi ne ha gia’ stanziati 190, piu’ di un terzo.

Se non si prosegue su questa strada – ha concluso il Vice Presidente – intervenendo per tempo su questi squilibri con efficaci strategie di governance, il rischio e’ quello di lasciare in eredita’ alle generazioni successive un mondo attraversato da tensioni e conflitti per la stessa sopravvivenza alimentare, per il diritto di accesso all’acqua potabile”.