Ore 10.00 – Diciotto anni fa la mafia uccise Paolo Borsellino, un magistrato rigoroso, competente, in prima fila nella lotta contro la mafia. Mi tornano alla mente le parole che pronuncio’ dopo la morte di Giovanni Falcone: ‘la sensazione di essere un sopravvissuto e di trovarmi in estremo pericolo, e’ una sensazione che non si disgiunge dal fatto che io credo ancora profondamente nel lavoro che faccio, so che e’ necessario che lo faccia, so che e’ necessario che lo facciano tanti altri assieme a me. E so anche che tutti noi abbiamo il dovere morale di continuarlo a fare senza lasciarci condizionare dalla sensazione, o dalla certezza, che tutto questo puo’ costarci caro’. Quelle parole ci danno il senso dell’impegno di una vita e sono un richiamo alto ai nostri doveri di cittadini”.
Cosi’ il Vice Presidente del Senato Vannino Chiti ricorda la figura di Paolo Borsellino nell’anniversario della sua morte.
“Oggi – prosegue Chiti – l’impegno di tutti coloro che vogliono onorare il suo ricordo e fare tesoro del suo insegnamento deve essere quello di impegnarsi perche’ la mafia e la criminalita’, comunque si chiami, vengano sconfitte, perche’ venga meno ogni forma di consenso e di sostegno.
Occorre diffondere la cultura della legalita’; pretendere un rispetto rigoroso, a partire da quelli che hanno un ruolo nelle istituzioni.
E’ questa la via per ricostruire la fiducia.
In questo giorno di memoria collettiva – conclude Chiti – rivolgo il mio pensiero ai familiari di Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Cosina, Claudio Traina – i componenti della scorta che persero la vita in via D’Amelio – a Rita e tutta la famiglia di Paolo Borsellino”.