Ore 12.08 – “Il dibattito che si sta sviluppando su nuovi governi, se non chiarito bene, puo’ apparire nel migliore dei casi astratto: il governo Berlusconi e’ ancora in carica. L’obiettivo di mandarlo a casa e’ tutto da realizzare. Per dirla con una battuta resa famosa da Trapattoni ‘Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco’. E’ evidente che, se si arrivera’ ad una crisi, questa certifichera’ il fallimento della maggioranza uscita vincitrice dalle ultime elezioni politiche, con un numero di seggi alla Camera e al Senato tra i piu’ ampi nella storia della Repubblica”.
Cosi’ il Vice Presidente del Senato, Vannino Chiti.
“In questo caso – sottolinea Chiti – sarebbe anche per me opportuno, prima del voto, verificare la possibilita’ di dar vita ad un governo di transizione, limitato nel tempo, incaricato di realizzare alcune riforme, in ogni caso quella elettorale. Per queste sue caratteristiche e per le sue finalita’ un tale governo non potrebbe essere guidato dall’attuale Presidente del Consiglio. Pensare non di migliorare il bipolarismo ma di buttarlo a mare significherebbe non capire gli orientamenti dei cittadini e gli umori di una democrazia e di un Paese moderni”.
“E’ necessario – conclude il Vice Presidente – restituire ai cittadini, nel momento del voto, il potere di scegliere i propri rappresentanti nelle istituzioni: questo potere deve aggiungersi a quello di decidere le maggioranze di governo, non certo sostituirlo.
Il Pd ha legato la sua nascita, la sua tenuta e le sue prospettive ad un rinnovamento della politica e della democrazia: ne e’ un fondamento la sovranita’ dei cittadini nello scegliere alleanze di governo e rappresentanti nelle istituzioni”.