Ore 14.45 – “Mi auguro che la Corte prenda atto della legislazione italiana e del Concordato del 1984 e non crei un problema che rappresenterebbe una forzatura nei confronti di un Paese: che un simbolo, religioso ma presente anche nella radice storica e culturale nostra e di altri Paesi, venga rimosso”.
Cosi’ il Vice Presidente del Senato, Vannino Chiti a One-O-Five Live, il canale in italiano della Radio Vaticana, commentando l’esame del ricorso presentato dall’Italia presso la Corte di Strasburgo contro la sentenza che impone di togliere il crocifisso dalle aule.
“La prima difesa presentata dal Governo – sottolinea Chiti – fu del tutto sbagliata, basata su argomenti politici e non giuridici. Il ricorso e’ stato invece portato avanti bene e lo abbiamo sostenuto perche’ su questi temi non esistono maggioranza o opposizione ne’ destra o sinistra”.
“Nel mondo di oggi – continua il Vice Presidente – le religioni, lo dico al plurale, hanno un ruolo pubblico. Questo non vuol dire tornare indietro sulla laicita’, anzi, ma esse sono un riferimento importante per la nostra convivenza. Le fedi religiose e le culture non religiose che rispettano i diritti umani e la convenzione per i diritti dell’uomo, sono una ricchezza della nostra societa’. Non c’e’ niente da temere dalla molteplicita’ religiosa”.
“Oggi la laicita’ – conclude Chiti – e’ fondamentale ma vuol dire che le fedi, nell’autonomia reciproca con lo Stato, servono a costruire una societa’ globale piu’ degna”.
