Ore 14.18 – “Le trasformazioni in atto delle societa’ e degli stati nazionali portano inevitabilmente modifiche dei partiti e delle associazioni sindacali. Il Pd non e’ ne’ un partito socialista ne’ un partito cattolico, anche se molti si rifanno a queste due tradizioni: e’ e deve essere una moderna forza progressista europea, che raccolga queste e altre culture riformiste”.
Lo afferma Vannino Chiti, vice presidente del Senato.
“Noi abbiamo bisogno -aggiunge- di un forte coordinamento tra le forze progressiste europee e quindi di una dimensione sovranazionale. A questa dimensione il Pd deve guardare salvaguardando il livello nazionale e dandosi una solida organizzazione territoriale, che partecipi in maniera responsabile alla formazione degli organismi nazionali. Un partito cosi’ strutturato puo’ dare un prezioso contributo a una riforma dello Stato che metta il nostro Paese nelle condizioni di affrontare le difficili congiunture della situazione economica e le sfide determinate dalle trasformazioni del mondo globalizzato”.
“L’Italia -prosegue- e’ un paese con antichi squilibri, il divario nord sud e’ solo un esempio, oggi rischiamo di tornare indietro anziche’ andare avanti. Siamo in presenza del governo piu’ centralista della storia del nostro paese.
Noi vogliamo costruire -conclude- una democrazia sovranazionale, vogliamo cambiare lo Stato, vogliamo un federalismo solidale”.