Ore 17.28 – “Davanti alla grave crisi economica in atto si ripropone il tema di quale welfare. Ci sono due tendenze, una che guarda a un welfare maturo, legato a un’ottica di inclusione e di uguaglianza di opportunita’, nel quale il Terzo Settore e le imprese sociali siano forza integrante del suo miglioramento e adeguamento alle nuove necessita’ della contemporaneita’; e l’altra che guarda al welfare solo come a un risarcimento rispetto ai guasti del mercato. Per un welfare maturo c’e’ bisogno di una presenza che non puo’ essere solo quella delle istituzioni: devono avere un ruolo anche il Terzo Settore e le imprese sociali”.
Lo ha detto il Vice Presidente del Senato, Vannino Chiti, intervenendo oggi a Roma al Convegno organizzato da Legacoopsociali dal titolo ‘Impresa sociale. A che punto siamo?’.
“L’Italia ha realizzato nel 2005, con un voto pressoche’ unanime in Parlamento, una legge importante che porta il nostro Paese ai livelli piu’ avanzati in Europa. Ma in cinque anni non siamo ancora arrivati alla sua piena attuazione. La legge deve essere non solo attuata ma puo’ e deve essere innovata in modo che anche le imprese sociali godano di misure fiscali di favore e che possano essere ampliati i settori di intervento. Non si tratta soltanto di un problema di efficienza burocratica ma di volonta’ politica. Un punto importante e’ che si crei un’alleanza tra tutti i protagonisti del Terzo Settore e che si chieda di aprire un tavolo con le Istituzioni attraverso le commissioni competenti di Camera e Senato. Si puo’ coinvolgere il Gruppo Interparlamentare per la Sussidiarieta’. E’ auspicabile che voi operatori vi muoviate in questo senso e avrete in me e altri – a rappresentanza di tutti i partiti, perche’ il dato qualificante dell’Intergruppo e’ proprio la sua pluralita’ –  sicuri e attenti interlocutori delle vostre proposte”.