Ore 11.15 – “Il Ddl intercettazioni cosi’ non va. Adesso si ipotizza una riduzione delle sanzioni per editori e giornalisti ma restano tutte le intollerabili limitazioni poste all’azione investigativa”.
E’ quanto ha dichiarato il Vice Presidente del Senato Vannino Chiti questa mattina nel corso della trasmissione ‘Uno Mattina’.
“Non si tenti di dire che lo spirito e’ lo stesso del Ddl Mastella del governo Prodi, quella proposta era diversa. Non limitava le intercettazioni, non metteva ostacoli all’utilizzo di questo strumento investigativo, come nei fatti e’ con l’attuale Ddl che impone al pm di chiedere l’autorizzazione a un comitato di tre giudici. Non c’era il limite di 75 giorni per la durata massima dell’intercettazione, ma il tempo previsto era di 3 mesi e si poteva prolungare in caso di nuovi elementi investigativi.
Altro fatto grave e’ che se nel corso di un intercettazione per un reato, l’intercettato ne ammette un altro, per esempio si apprende che ha commesso un omicidio, questa informazione non puo’ essere usata dagli inquirenti, a parte i casi di mafia e terrorismo. Se la maggioranza vuole il confronto, perche’ non si riparte dal Ddl Mastella che era stato votato all’unanimita’?”