Ore 18.01 – (Asca) – Roma – ‘La sfida che le nuove tecnologie pongono alle istituzioni parlamentari e’ stata raccolta da molti parlamenti che, dal 1995 con la diffusione di Internet, stanno modificando sia i propri processi di lavoro che il linguaggio con cui comunicano verso l’esterno’. Lo ha detto il vice presidente del Senato Vannino Chiti, intervenendo alla Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti dell’UE di Stoccolma, nella sessione su ‘Nuove tecnologie e comunicazione – sfide per i parlamenti’.
‘Siamo solo all’inizio di un nuovo modo per i parlamentari ed i parlamenti di rapportarsi con i cittadini – ha detto il vice presidente Chiti – e una scarsa dimestichezza con i nuovi media puo’ comportare conseguenze negative: in primo luogo la difficolta’ a cogliere l’opportunita’ offerta dalle nuove tecnologie di riavvicinare i cittadini alle istituzioni parlamentari. In secondo luogo la difficolta’ a comprendere i processi economici e sociali in atto legati alla ‘rivoluzione digitale’ e quindi a intervenire normativamente sulle nuove questioni che si aprono (privacy, copyright, governance di Internet). Il Senato italiano sta lavorando alla predisposizione di ‘spazi di collaborazione in rete’, in cui far intervenire soggetti qualificati (esperti, professori universitari, associazioni) consentendo loro di interagire con le commissioni parlamentari nella fase istruttoria e in quella dibattimentale dei provvedimenti in esame. Un altro esempio realizzato di recente dal Senato italiano riguarda la predisposizione di un sito per i ragazzi e per le scuole (<www.senatoragazzi.it>) dove si e’ realizzato un ‘laboratorio parlamentare’ in cui le diverse scuole coinvolte possono dibattere e votare disegni di legge proposti dagli stessi ragazzi. Nel mese di Aprile 2010, si sono iscritti 117 professori e 896 studenti di vari licei italiani e sono stati presentati in rete 9 disegni di legge (5 approvati, 1 respinto, 2 sono ancora in discussione)’.