Intervento del Vice Presidente del Senato Vannino Chiti

Onorevoli colleghi,
voglio innanzitutto rivolgere un sentito ringraziamento al Presidente del Parlamento svedese Per Westerberg ospite di questa Conferenza, che ha avuto la sensibilità di organizzare, all’indomani dell’entrata in vigore del Trattato di Lisbona lo scorso dicembre, una ulteriore riunione straordinaria.
A nessuno di noi sfugge, infatti, come il Trattato inauguri una nuova fase dei rapporti fra i parlamenti nazionali e le Istituzioni europee; una fase che le riflessioni comuni che in questa sede siamo chiamati a svolgere aiuteranno ad affrontare nella maniera più proficua per ciascuna Camera e per le stesse Istituzioni europee.
Abbiamo appena ascoltato la relazione del Vice presidente della Commissione europea Maroš Šefčovič, dal cui tenore abbiamo tratto conferma dell’atteggiamento di sostanziale apertura della Commissione nei confronti delle novità che interessano i rapporti fra essa e i parlamenti nazionali.
Si tratta di un atteggiamento costruttivo rispetto al quale non possiamo che esprimere il nostro apprezzamento.
Del resto l’Unione Europea può rafforzarsi nel suo ruolo di soggetto democratico sovranazionale se sa maggiormente collegarsi ai popoli, ai suoi cittadini: questo può avvenire solo attraverso una più efficace cooperazione con i Parlamenti nazionali, le Regioni, i Comuni.
L’iniziativa assunta fin dal 2006 dalla Commissione di inviare le sue proposte e i suoi documenti ai parlamenti nazionali ha prodotto gli effetti voluti. Si è aperto un dialogo politico fra ciascuna Assemblea parlamentare e la Commissione, destinato a continuare anche dopo l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona. In tal senso va l’indicazione della Commissione di voler esaminare sotto il profilo dei loro contenuti anche i pareri che perverranno oltre il termine delle otto settimane previsto dal Trattato.
Abbiamo preso atto con soddisfazione della interpretazione che la Commissione ha fornito del termine delle otto settimane da computarsi a partire dal ricevimento dell’ultima versione linguistica delle proposte. Si tratta di una scelta imprescindibile, rispondente al principio della parità linguistica. Ed è a tutti noi noto quanto la questione della pari dignità di tutte le lingue dell’Unione sia “sensibile” in Europa.
L’U.E. è infatti non una entità omogenea: la sua identità e la sua forza è data da una valorizzazione dei suoi pluralismi, delle sue culture.
Un particolare apprezzamento voglio poi esprimere riguardo all’intento manifestato dalla Commissione di prendere in considerazione, per il raggiungimento delle soglie previste dal Trattato, tutti i pareri che comunque sollevino obiezioni sulla conformità al principio di sussidiarietà, fornendo così una interpretazione diretta a valorizzare i diversi apporti. Segno anche questo di apertura verso le ragioni dei parlamenti e di non arroccamento a difesa delle proprie prerogative.
Il Senato italiano ha risposto in anticipo alla sollecitazione pervenuta dalla Commissione a distinguere all’interno dei pareri fra valutazioni relative alla sussidiarietà e valutazioni sulla sostanza dei progetti. Per rendere più trasparenti e leggibili le nostre considerazioni abbiamo infatti fin dall’inizio articolato i pareri in quattro parti, relative rispettivamente alla sussidiarietà, alla proporzionalità, alla base giuridica e al merito.
Signor Vice presidente della Commissione,
voglio ancora dare atto alla Istituzione europea che Lei rappresenta di aver facilitato, attraverso la trasmissione diretta dei progetti di atti legislativi, la realizzazione del sito IPEX da parte dei parlamenti nazionali e del Parlamento europeo. E ulteriori contributi la Commissione promette di fornire con la trasmissione al sito di informazioni rilevanti per la procedura di verifica del principio di sussidiarietà.
Mi permetta, però, di concludere questo mio breve intervento con due richieste. La prima riguarda ancora una volta l’IPEX, divenuto oggi fondamentale strumento per lo scambio di informazioni fra tutte le Assemblee parlamentari dell’Unione. Faccia la Commissione il massimo sforzo perché si pervenga alla trasmissione dei documenti corredati dai meta-data essenziali, superando gli ostacoli di ordine organizzativo che si frappongono ad un più agevole ed efficace caricamento del sito.
La seconda sollecitazione che Le rivolgo, Signor Vice presidente, è collegata all’importante tema dello Spazio di libertà, sicurezza e giustizia. Al riguardo riteniamo opportuno che la Commissione sottoponga ai parlamenti nazionali “un documento di consultazione” sulle future modalità di associazione dei parlamenti nazionali alla valutazione delle attività di Eurojust e al controllo di Europol. Proseguendo così  proficuamente il dialogo politico già instaurato e rendendo più agevole e più spedito il successivo esame delle proposte di regolamento in sede di controllo della sussidiarietà.
Grazie.