L’ “Isola dei Cassintegrati” è una bella storia, un ottimo esempio di battaglia per il diritto al lavoro, innovativa e coinvolgente. Degli operai coraggiosi e determinati, quasi tre mesi fa, hanno occupato l’ex carcere de L’Asinara e si sono presi la scena per sensibilizzare tutta l’Italia sul dramma che vivono loro – con le rispettive famiglie – e tanti altri che si trovano nelle loro condizioni: il rischio della disoccupazione. Hanno saputo utilizzare al meglio i meccanismi della comunicazione per portare all’attenzione il tema più importante di tutti: il lavoro. La loro è una occupazione pacifica, costruttiva e sempre ricca di iniziative che allietano il loro “soggiorno” e coinvolgono chi li segue con affetto e solidarietà.
Ogni giorno sulla loro “isola della dignità” vanno a portare il proprio sostegno altri lavoratori, politici, giornalisti, direttori di giornali, cittadini comuni. Alcune trasmissioni televisive di approfondimento hanno dedicato loro lo spazio che meritano, anche in prima serata. Tutti insieme per un obiettivo che è innanzi tutto un diritto: un lavoro dignitoso e stabile per tutti.
Grazie a questa bella pagina di protesta e orgoglio dei lavoratori della Vinyls, nei giorni scorsi sembrava essere arrivata una soluzione duratura: in un incontro si era raggiunto un accordo di massima fra l’Eni e l’azienda araba Ramco per la cessione della linea del cloro-pvc e degli impianti Vinyls Italia. Mercoledì scorso da parte della Ramco è giunta una comunicazione che potrebbe far saltare la firma. Adesso tocca al governo mostrare autorevolezza nel chiedere chiarezza di intenzioni alle due parti. Gli operai hanno giustamente annunciato che la loro battaglia proseguirà finché non ci sarà un impegno scritto che dia loro garanzia di ritorno al lavoro.

Prima dei “naufraghi” de L’Asinara, altri lavoratori della Vinyls a gennaio iniziarono l’occupazione della Torre Aragonese di Porto Torres. Sono ancora lì, stanchi ma determinati.
Il segretario del PD Bersani ha incontrato le donne e gli uomini che conducono queste battaglie per portare il nostro sostegno, ascoltare le loro ragioni e sottolineare la necessità che il settore della chimica venga rilanciato.

Dopo l’Isola dei Cassintegrati, sempre in Sardegna, è nato il “Ponte per il lavoro”. Da circa un mese alcune decine di operai cassintegrati della Rockwool di Iglesias – fabbrica che produceva lana di roccia – dopo otto mesi di mobilitazione e sei mesi di assemblea permanente, si sono accampati sul ponte di Campo Pisano. Chiedono che si trovi una soluzione per il futuro del loro stabilimento.
I disoccupati e i lavoratori in difficoltà devono avere tutto l’aiuto possibile da chi ha la responsabilità di governare. Un buon esempio arriva dalla regione Toscana, che ha sollecitato e ottenuto dal governo una prima tranche di 100 milioni per la Cassa Integrazione in deroga, con cui continuare a sostenere per i prossimi tre mesi il reddito dei lavoratori in difficoltà.
La crisi non è affatto finita, la disoccupazione continua ad aumentare e l’inflazione è tornata a crescere, dopo molti mesi di stallo. Serve, come e più di prima, un sostegno forte e incisivo da parte delle istituzioni.
Serve che per tutti il lavoro sia davvero una priorità.