Ore 10.30 – “Moro era un uomo mite, un uomo di pace e di dialogo. Cercava di persuadere, di convincere, non di imporre. Aveva coraggio politico, la capacita’ di guardare al Paese, la preoccupazione costante di allargare le basi della democrazia: e per questi obiettivi sapeva costruire soluzioni nuove, sfidare resistenze e conservatorismi”.
Cosi’ il Vice Presidente del Senato, Vannino Chiti, che questa mattina, a Pistoia, in occasione del XXXII Anniversario dell’uccisione del Presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro ha reso omaggio al monumento che la citta’ toscana ha dedicato alla memoria dello statista e della sua scorta.
Chiti rivolgendosi agli alunni delle scuole pistoiesi e alle autorita’ presenti ha sottolineato che “assieme alla preziosa eredita’ di pensiero e morale, resta di Aldo Moro la sua passione per l’insegnamento e la sua ricerca di un rapporto con gli studenti e con i giovani”.
“L’uccisione di Moro da parte delle Brigate Rosse – ha proseguito il Vice Presidente – fu uno dei momenti piu’ oscuri nella vita della nostra Repubblica. La sua figura resta per noi un punto di riferimento: il rafforzamento della nostra democrazia anche oggi si fonda sul dialogo e sul confronto politico”.
“Non possiamo restituire la vita a coloro che non ci sono piu’ – ha concluso Chiti – ma possiamo rendere giustizia alla memoria delle vittime, cambiare il presente e guardare diversamente al futuro affinche’ gli orrori del passato non si ripetano. Attraverso la memoria storica il Paese tramanda alle nuove generazioni valori che ci uniscono: e’ questa la nostra identita’ di popolo, che non va smarrita ma dobbiamo arricchire. Abbiamo sconfitto il terrorismo: la nostra democrazia, con il sostegno del popolo, ha vinto. Non soltanto, non dobbiamo permettere che il terrorismo risorga: dobbiamo mettere al bando ogni forma di violenza e intolleranza”.
Chiti in mattinata aveva partecipato alla consegna della ‘medaglia alle vittime del terrorismo’ a Giancarlo Niccolai, Presidente del Centro Donati, che nel 1977, quando era dirigente della Dc, fu ferito alle gambe in un attentato rivendicato dai terroristi di Prima Linea.