(9Colonne) Roma, 22 mar – “Dato il limitato numero di posti nelle nostre scuole per l’infanzia, i genitori dei bambini italiani potrebbero percepire l’ingresso dei bimbi stranieri come un’usurpazione piuttosto che una possibilità per i loro figli di prepararsi ad un vero e normale futuro di convivenza”. E’ quanto paventano in merito alla circolare ministeriale sull’integrazione di alunni con cittadinanza non italiana la quale stabilisce il tetto del 30 per cento alla presenza di alunni stranieri per classe, includendovi anche le cosiddette “seconde generazioni” i senatori del Pd Di Giovan Paolo, Vita, Randazzo, Micheloni, Mauro Maria Marino, Ceccanti, Sanna, Adamo, Baio, Agostini, Bassoli, Nerozzi, Incostante, Soliani, Sbarbati, Amati, De Sena, Garavaglia, Chiti, Del Vecchio, Della Seta, Ferrante e Papania. In una interrogazione al ministro dell’Istruzione i senatori sostengono inoltre che la circolare, oltre a ledere l’autonomia scolastica ed andare contro i principi di integrazione e multiculturalismo, apporterebbe anche delle problematiche logistiche in quanto “essendo il numero degli stranieri distribuito in modo disomogeneo nei diversi territori, il numero delle scuole in un quartiere o in un municipio potrebbe non essere sufficiente per garantire l’assorbimento secondo la percentuale imposta”. “Pertanto – notano – gli alunni non solo non sceglieranno la scuola da frequentare, ma saranno costretti a spostarsi in altre zone della città, con le prevedibili conseguenze di innalzamento del rischio di dispersione scolastica”, con conseguente “crescita dei costi per gli spostamenti”. I senatori, chiedendo al ministro Gelmini, se siano stati valutati questi rischi e “previsti dei servizi per quelle famiglie i cui figli dovranno frequentare scuole lontane dalla loro residenza” chiedono inoltre se sia vera la notizia del rischio di chiusura per due scuole di Roma, “Di Donato” e “Pisacane”, contraddistinte da classi ad alta concentrazione di immigrati.
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