Ore 16.00 – “Quanto scritto oggi dalla giornalista Claudia Fusani sul quotidiano ‘l’Unita”, circa l’inchiesta sulla fuga di notizie che nel dicembre 2005 porto’ alla pubblicazione di stralci di una telefonata tra Piero Fassino e Giovanni Consorte, ci rimanda a scenari inquietanti sui quali occorre fare al piu’ presto chiarezza”.
E’ quanto dichiara Vannino Chiti, esponente del Partito Democratico e Vice Presidente del Senato.
“Secondo la ricostruzione giornalistica – prosegue Chiti – l’inchiesta avrebbe accertato che le intercettazioni sarebbero giunte a Silvio Berlusconi, pochi giorni prima della pubblicazione successivamente avvenuta sul quotidiano ‘Il Giornale’, la cui proprieta’ non e’ ignota. Agli inquirenti spetta di verificare l’esatto svolgersi dei fatti ma non e’ possibile non fare alcune considerazioni di carattere politico. Se la ricostruzione, che la giornalista attribuisce al lavoro della procura di Milano, dovesse essere confermata, saremmo in presenza di un governo che, da un lato studia ipotesi per ridimensionare l’uso delle intercettazioni come strumento di indagine e, dall’altro, con il suo presidente riceverebbe ‘in dono’ intercettazioni illegalmente in circolazione.
A Piero Fassino va nuovamente la mia solidarieta’. Agli italiani va invece consegnata al piu’ presto la verita’ su questa vicenda.
L’uso delle intercettazioni illegali sta diventando in Italia una consuetudine della lotta politica. Si tratta di metodi inaccettabili per una democrazia, nella quale il confronto non deve mai essere svolto sulla base di dossier, insinuazioni e azioni al limite della legalita’.
E’ opportuno che sulla vicenda vengano presentate interrogazioni al governo e che una risposta chiara non si faccia attendere”.