Ore 12.00 – “La nostra Costituzione e’ valida, attuale, fondamentale per la coesione di un Paese sempre più pluralista, ma non è certo intoccabile. Si puo’ aggiornare come e’ gia’ stato fatto in passato. Bisogna tener conto di due elementi. Il primo di metodo: i cambiamenti devono esser fatti attraverso intese molto ampie e non dalle sole maggioranze del momento. Il secondo di merito: non basta dire che quella che si vuol modificare e’ la seconda parte, in particolare l’organizzazione dello Stato centrale (Parlamento e Governo). Se la Costituzione e’ valida nel suo impianto e nei suoi principi fondamentali, allora i cambiamenti che si vogliono apportare alla seconda parte devono essere coerenti con le linee guida della prima”.
Cosi’ Vannino Chiti, Vice Presidente del Senato, intervenendo alla giornata di formazione per gli insegnanti ‘Lezioni di Costituzione’.
“La Costituzione ha bisogno urgente di tre modifiche: riduzione del numero dei parlamentari; superamento del bicameralismo paritario; rafforzamento dei governi ma sempre in un sistema di tipo parlamentare. Una tale impostazione incontra anche le scelte che si stanno compiendo per rendere l’Unione Europea una democrazia sovranazionale.
Nella storia dell’Italia repubblicana abbiamo avuto una prima fase in cui la centralita’ era attribuita alla rappresentanza, cioe’ alle assemblee elettive a scapito forse della governabilita’. Oggi invece siamo in un’altra fase, dove la centralita’ e’ stata assegnata alla governabilita’ e cio’ ha determinato una situazione di crisi o di subalternita’ delle assemblee elettive, sia a livello nazionale che regionale e locale. Tutto cio’ ha prodotto uno squilibrio. Le democrazie che funzionano sono quelle che hanno un sistema bilanciato. L’equilibrio tra governabilità e rappresentanza e’ la chiave per un democrazia forte”.