Ore 13.00 – “I processi di globalizzazione pongono a rischio la democrazia come noi la conosciamo e la viviamo: non e’ in gioco la sua abolizione ma il suo impoverimento, uno svuotamento che la faccia coincidere con il solo momento del voto. Sono tendenze non solo italiane, sulle quali le sinistre devono riflettere e riprendere una iniziativa forte.
Occorre porsi il problema di dar vita a organizzazioni politiche che affrontino la questione democratica e dei diritti umani su scala mondiale: vi e’ urgente bisogno di una ‘Internazionale Democratica’. Le forze progressiste devono assumere come prioritarie la realizzazione della dimensione politica dell’Unione Europea. E’ la democrazia sovranazionale la risposta che rinnova e rilancia anche quella nazionale e locale.
E’ in questo quadro che per la riforma delle istituzioni in Italia guardo al rilancio di una democrazia parlamentare: un Parlamento forte, non piu’ il bicameralismo perfetto, e governi forti ma di tipo parlamentare; una nuova legge elettorale che permetta ai cittadini di scegliere la maggioranza di governo e al tempo stesso i loro rappresentanti in Parlamento.
In Italia il Parlamento non sa essere sempre un riferimento per i cittadini, non solo a causa
dell’alto numero di decreti e voti di fiducia ma anche per un affievolirsi del confronto, del dibattito. I parlamentari, a causa della legge elettorale ‘Porcellum’, perdono un contatto con i territori, con la vita quotidiana delle persone”.
Lo ha detto il vice presidente del Senato, Vannino Chiti, nel corso del convegno ‘La questione democratica’, promosso dalla rivista Argomenti Umani, tenutosi stamane all’ex Hotel Bologna del Senato.