Domenica prossima il congresso del Partito Democratico si concluderà con il voto delle primarie. Si è sviluppato un percorso realmente democratico, in cui, nei congressi dei circoli, quasi cinquecentomila iscritti si sono confrontati e hanno partecipato in prima persona esprimendo il loro voto per un candidato Segretario. Si è trattato di una grande esperienza di partecipazione, che conferma le straordinarie potenzialità che ha il progetto del Partito Democratico.
Nel corso del dibattito congressuale, con gli amici con cui ho sottoscritto il documento ‘Salviamo il Pd’, avevo sollevato alcune criticità, tra le quali quello della coesistenza, nel nostro Statuto, di due modelli di partito diversi e incompatibili tra loro: il partito del leader, di fatto segretario e candidato premier; e il partito di stampo europeo, nel quale le due cariche non coincidono in modo automatico, organizzato in modo capillare, fondato su iscritti e elettori, capace in alcune situazioni, come in Spagna, di far vivere la scelta federativa attraverso un reale coinvolgimento degli organismi ai vari livelli territoriali (una parte della direzione regionale viene eletta nei congressi provinciali, una parte di quella nazionale dai congressi regionali).
Sono convinto che non si verificherà, ma rappresenterebbe un esito per me negativo. riguardo alle prospettive del Pd, se le primarie ribaltassero il risultato dei congressi dei circoli. Iscritti ed elettori non devono vivere tra loro una stagione di divaricazione e di conflitto: verrebbe meno una delle ragioni di ricchezza e di futuro del Pd.
Anche per questo, oltre che per una maggiore vicinanza nella valutazione delle criticità del partito, della costruzione delle alleanze e sulle correzioni necessarie, ho deciso di appoggiare la candidatura di Bersani.
Per un rilancio del PD occorre restituire centralità alla politica, mettere in campo un riformismo che sappia interpretare la nostra società, costruendo per essa una modernizzazione dello sviluppo, del welfare, inseparabile dalla giustizia. Tenere insieme uguaglianza e merito: questo è il compito di una forza progressista nuova.
Il welfare deve essere rinnovato per corrispondere alla realtà del terzo millennio, ben diversa dal sistema economico-produttivo del ‘ ‘900. Serve un welfare che sia veramente universale e sia costruito sull’uguaglianza delle opportunità, a partire dall’infanzia, dall’istruzione e dalla formazione. E’ su questo piano che uguaglianza e merito possono coesistere e che possiamo rendere l’Italia – oggi chiusa, bloccata, corporativa – una società aperta, dinamica, più giusta.
Per fare ciò il Pd ha bisogno di una leadership autorevole ma non solitaria, che sappia unire il partito intorno a una proposta di riforme profonde. E’ questo il terreno per realizzare una alternativa al governo della destra e per costruire un nuovo centrosinistra, capace al tempo stesso di sfidare e vincere ogni forma di populismo. Dopo i congressi dei circoli serve ora una ancor più grande partecipazione alle primarie: andare in milioni a votare darà più forza al progetto del Partito Democratico. Poi, un minuto dopo la fine delle primarie, chi sarà eletto segretario dovrà essere sostenuto da tutto il partito, con lealtà e impegno. So che sarà così.
Mi scusi Chiti, ma non la capisco: lei dice che sarebbe un guaio se le primarie ribaltassero il risultato dei circoli, poi chiede di ” andare in milioni a votare…”. Bene, e se questi milioni ribaltassero il risultato dei circoli? Lei che fa, le dice: “no, così non vale…?”. Ma si rende conto di quanto è strampalato il suo ragionamento? E se avete deciso che il PD deve vivere di iscritti ed elettori che male c’è ad avere risultati diversi alle primarie? Oppure preferisce un Segretario amato dagli iscritti ma senza il consenso degli elettori? Mi scusi Chiti ma poi lei come fa ad essere eletto con un Segretario così? Per favore, cerchiamo di capire che il mondo è cambiato, che noi elettori democratici siamo gente che sa scegliere con la propria testa, che non abbiamo bisogno che lei o qualcun altro ci diano la linea. A me, e a tanti come me mi creda Chiti, piace questo partito che si apre, che ha negli elettori un riferimento forte, perchè è con loro che si vince o si perde. Tutto il resto, mi permetta, sono chiacchiere senza costrutto che mi confermano una cosa per lei sgradevole: ha fatto il suo tempo, lasci spazio a chi , più di lei , ha voglia di combattere per un paese migliore. Anche mettendosi in gioco con le primarie.
L’importante è andare a votare, x dimostrare che il Pd è vivo. Io sò bene per chi voterò ma questa volta ritengo non sia importante chi si vota, è importante andare a votare e basta. Dobbiamo essere 3milioni.
Caro Chiti mi hai veramente deluso. Prima la manfrina dei non allineati, i quali poi si sono allineati benissimo a Bersani, ora questo penoso articolo che in teoria contesta il voto delle primarie. Ma allora perchè ci chiedete il voto? Dobbiamo andare a votare solo per votare Bersani? Ma dico, oh Chiti, ma per chi ci hai preso? io spero che votino in tanti e ancor di più per Franceschini, perchè alla fine è bene che quelli che come te scendano dal piedistallo una volta per tutte
Caro Chiti, ho letto e riletto il tuo post e non credevo ai miei occhi. Ci vuole coraggio a invitare al voto e poi frignare se il voto delle primarie non rispetterà quello dei circoli.Dobbiamo fare numero ai gazebo solo per farti fare la ruota con Bersani? Mi sconcerta, da parte tua, il totale disprezzo dei tuoi elettori. Stai tranquillo, ragioniamo con la nostra testa, ne siamo capaci e domani sapremo scegliere per il meglio, se tu non sarai contento ce ne faremo una ragione…
Caro Chiti non ci sto. Il tuo post ci manca di rispetto. Sono stanca di sentire i politici del mio partito dire cose senza senso. Sono in politica da quando è nato il PD, al congresso del mio circolo( roma montesacro) ho votato Bersani, ma non mi scandalizzerei se le primarie dovessero ribaltare il risultato. E’ la democrazia, che male c’è. I tuoi argomenti, caro Chiti, ci faranno perdere voti. Basta con questa politica fuori dalla realtà
Chiti con il tuo post sei entrato di diritto nel museo della preistoria. Addio vecchio dinosauro. Le primarie ti spazzeranno via
Allora, se ho capito bene ci dici di andare a votare in massa ma di non rovesciare l’indicazione dei circoli…Bene, ma perchè?
Se abbiamo questa facoltà non capisco perchè dobbiamo per forza seguire le indicazioni di voto di altri. Il tuo mi sembra un ragionamento troppo forzato. Dietro intravedo la solita paura dei politici per la democrazia vera, senza rete.
E’ deludente da parte tua. Mi sembravi un politico meno peggio di altri. Adesso parli politichese stretto e ci fai ramanzine senza senso. Noi votiamo , senza paura, perchè non abbiamo paura delle nostre idee. E tu Chiti, hai paura delle tue?
Salviamo il PD? Si, ma dopo quello che ha scritto direi: Salviamo il PD da Chiti…
E questi sarebbero commenti dei democratici, bene ci siamo proprio. Capisco dai commenti che non si può ragionare, non si può esprimere un opinione e discuterne serenamente senza insulti gratuiti. Bene, se questi sono gli elettori delle primarie direi di cambiare subito lo statuto.
Penso si possa dissentire dal post di Chiti senza la necessità di alzare i toni. In alternativa esistono molti altri spazi dove è possibile urlare e inveire contro tutti.
Mi sembra che lo statuto del pd sia abbastanza discusso basta leggere i giornali. Non mi pare che Chiti sia l’unico nel Pd che lo contesti. Vorrei porre a tutti un semplice quesito: a che cosa servono gli iscritti??? A niente. Tanto vale elimnarli. Gli iscritti non contano nulla. Eliminiamo i congressi e facciamo solo le primarie, un bel partito snello, una bella vocazione maggioritaria. Come voleva Veltroni. E infatti bella fine abbiamo fatto con Veltroni e Franceschini. Ma non per i 7 commentatori precedenti.
E’ incredibile la faziosità di chi accusa Chiti. Il suo è un ragionamento condivisibile o meno, ma nelle reazioni di chi scrive leggo una violenza questa si estranea al comune sentire dei cittadini. Si, perché le ultime primarie sono quelle che si svolgono nelle urne e le magnifiche sorti progressive del Pd che abbiamo visto fin qui ci dicono che nell’aprile del 2008 il centrosinistra ha perso con il margine di scarto più grande di sempre. Già allora si sarebbe dovuto mettere in discussione il famoso “spirito del Lingotto” che non è fallito per la cattiveria degli uomini ma perché la maggioranza dei cittadini e delle cittadine italiane o non lo hanno capito o non lo hanno condiviso. E basta pure con una sinistra radical-chic che si sente sempre inesorabilmente migliore del popolo. Adesso hanno pure coniato l’espressione “maggioranza civile”, temo per contrapporsi alla maggioranza reale che non la segue e non le da retta. Non è colpa di Chiti se lo statuto del Pd è stato fatto con i piedi. Per l’appunto la responsabilità di questo obbrobrio è nelle mani e nelle teste di pseudo nuovisti che ai vecchi politici non sono degni di legare nemmeno le scarpe. E per finire, vogliamo parlare del partito liquido? No, dico li-qui-do. Abbiamo passato mesi a parlare di questa idea strampalata, nata peraltro da un suggerimento di Giuliano Ferrara. Niente iscritti, niente tessere, con Veltroni e Franceschini a battere le mani. Ma che bella idea! Si può fare. Salvo poi accorgersi che il partito da liquido diventava gassoso, direi etereo, quasi evanescente. Senza una linea politica, senza luoghi di discussione. In questi due anni di vita una sola cosa è chiara come la luce del sole: il partito dell’uomo solo al comando a sinistra semplicemente non funziona.
E’ arrivato il servizio d’ordine. Appena qualcuno osa manifestare una opinione diversa dal burocrate di turno ecco il solito servizio d’ordine…Insomma, calmatevi, le cose sono semplici: 1) Quando è stato fatto lo statuto Chiti dove stava? Perchè quello era il momento di parlare.2) Adesso è molto chic parlare male di Veltroni, ma sempre Chiti dove stava quando Veltroni imperava?. 3) Mi pare di capire dai commenti che ho letto che se vince Bersani queste saranno le ultime primarie del PD. Lo avete spiegato agli elettori ai quali chiedete il voto domani? Perchè non sarebbe male essere onesti con chi crede in voi.4)Non siamo noi a sentirci migliori del popolo, siete voi, tanto è vero che non volete farli votare e ne siete terrorizzati.5) Ma cosa costa capire a persone di media intelligenza che se il Segretario lo scelgono gli elettori è molto più forte e legittimato nella società di uno scelto dagli iscritti?.6) Dilemma e Stefano Lanza si scandalizzano: ma a cosa servono gli iscritti? E chi li vuole eleiminare. Un partito a due gambe: quella degli iscritti e quella degli elettori. Con due gambe si cammina meglio. Con una sola si zoppica. A Dilemma e Lanza domanderei di usare un pò di più il loro cervello, non quello di Chiti.
Non vi capisco. Ci dite di votare ma solo per chi dite voi. Ma che roba è? E poi tutte quelle accuse, sembra che abbiamo perso le elezioni per colpa delle primarie. Oè, ma vi siete bevuti il cervello? Mi apettavo di più da Chiti, vi comunico la mia grande delusione.
Senatore Chiti, non sono per niente d’accordo con quanto da lei sostenuto. Anche io, elettore PD, vorrei tanta gente ai gazebo domani. Ma non troverei disdicevole se alla fine il voto sarà diverso da quello dei circoli. In fondo è la democrazia, se ne accetti le regole ne devi accettare anche i risultati. Veramente non capisco dove sarebbe il dramma.
Domanda. E’ legittimo esprime dissenso nei confronti di chi ha pensato e gestito il partito fin qui o è considerata lesa maestà del pensiero unico imperante? Se si è presa una strada sbagliata occorre perseverare nell’errore? Non mi risulta che ci sia chi voglia abolire le primarie, ma piuttosto regolarle in maniera diversa da come si sono svolte fin qui. Inoltre, se dobbiamo guardare ai fatti, sia le primarie per Prodi che quelle per Veltroni sono state altro. Sono state due plebisciti. Ora, se furono ragionevoli per Prodi lo furono meno per Veltroni. Talmente poco ragionevoli che non hanno partorito né un partito né una leadership forte, e se questo non è accaduto non lo si deve alla cattiveria degli uomini ma all’incapacità di chi è stato incoronato (cit. Goffredo Bettini) alle primarie. Il partito solido serve proprio a dare al popolo un luogo dove poter discute e decidere tutti i giorni che Dio manda in terra! Il partito liquido serve alle elite per decidere e dopo, solo dopo, chiamare il popolo a ratificare decisioni già prese nelle segrete stanze. Io vorrei primarie di coalizione per tutte le cariche, cosa che perlaltro non si è vista fin qui. Chi ha scelto Rutelli candidato sindaco di Roma? E con quale criterio? Non furono fatte primarie all’epoca… Quanto al burocrate di turno immagino che se rinascesse oggi Berlinguer o Petroselli è così che sarebbero considerati.
Per favore Carolina mi vuoi dire che Chiti è paragonabile a Berlinguer e Petroselli? Non siate ridicoli. Sermpre con questa storia del partito solido e liquido. Ma chi lo ha detto? Certo, le primarie bisognava farle anche per il sindaco di Roma.Non le abbiamo fatte e abbiamo perso le elezioni!
Quindi non è male ascoltare l’opinione dei cittadini. Magari aiuta a vincere.
Che cosa leggo…ma che c’entra Chiti con Berlinguer…Ho paura che non vi rendiate conto di quanto è cambiato il mondo intorno a voi . Forse perdiamo per questo…
Sono perplesso. Le sue parole, senatore Chiti mi lasciano un pò in dubbio. Ma io domani voto. E non starò a guardare il voto dei circoli
Scusa Gianni ma quando ho detto che Chiti è paragonabile a Berlinguer o a Petroselli? Con tutta la stima che ho per Chiti non l’ho mai pensato. Io volevo dire altro e pensavo di esser stata chiara. Io non credo alla retorica del nuovo, non credo ai sacchi vuoti, alle cose ripetute come un mantra. Le primarie sono un evento democratico? Certo che lo sono! A patto che non diventino un plebiscito, a patto che non siano orientate da chi ha mezzi economici e mediatici che altri non hanno. E’ lesa maestà volere le primarie regolate per legge come avviene negli Stati Uniti? E’ lesa maestà chiedere che gli iscritti possano partecipare alle decisioni politiche con referendum interni? E’ possibile giudicare e criticare le primarie non in astratto ma per come si sono svolte fin qui? E guarda che io sono critica anche con in modello ‘antico’ di partito (tanto che chiedo referendum tra gli iscritti!). Mi pare piuttosto che prevalga il fanatismo e verso chi non condivide il pensiero unico vengono scagliati anatemi. Questo tutto è meno che democratico. Per me.
Io ricordo bene che 20 giorni prima delle dimissioni di Veltroni ci fu un intervista di Bersani che diceva :” Sono pronto a candidarmi”. Venti giorni dopo Veltroni si dimette ma Bersani non si prese la responsabilità. Non era il momento? E quando è il momento? Lasciato solo il povero Franceschini a sobbarcarsi le elezioni europee, porta a casa la pelle del PD. Tutti a dirgli bravo Dario. Poi quando annuncia che si vuole candidare gli stessi a dirgli:” Hai perso quattro milioni di voti..”. E che dire di Chiti? Arriva da Pistoia a Roma al seguito di Fassino, dopo alcuni anni senza infamia e senza lode alla guida della regione Toscana. Qui il grissinone lo fa diventare una star: coordinatore della segreteria, poi ministro, poi perdiamo le elezioni ma lui, ercolino sempre in piedi, si prende un posto caldo e comodo da vicepresidente del Senato. Arriva il congresso e Chiti che fa? Si tormenta il Vannino. Che dramma! Ci dividiamo! aiuto ci laceriamo!E mentre i candidati litigano su primarie, questione morale, riforme etc., lui dice: “scandalo!non ci sono i contenuti”. E ti inventa i “non allineati”. Ma così come i vecchi non allineati fiancheggiavano l’urss, lui in realtà fiancheggia Bersani. Insomma, per evitare spiegazioni imbarazzanti ai suoi vecchi sponsor, si inventa una strada tortuosa e tutta sua per dire quello che pensa dall’inizio : cioè che sta con Bersani.Tanto per contattare qualche posto dopo, se si vince. L’importante è la poltrona vero? Nulla di male ma, come don abbondio, il coraggio se uno non ce l’ha…
Pazienza, la faccia è la sua. Ma per favore, non venitemi a dire che con questi qua siamo ” in mani sicure”. Io di questi non mi fido più. E spero tanto che domani il popolo delle primarie vi dica: ” Capolinea, si scendeeee…”
questi messaggi confermano che bisogna assolutamente tornare agli iscritti. cambiamo questo statuto subito. il signor angelo giuliani potrebbe anche esprimere il suo pensiero senza per forza insultare il vice presidente del senato. complimenti, bel rispetto per le istituzioni. e lei signor giuliani sarebbe un democratico?
Io ricordo una storia un po’ diversa. Ricordo che Veltroni si dimise per le elezioni perse in Sardegna dopo quelle perse in Abruzzo, dopo le politiche perse con lo scarto più largo di sempre. Ricordo che Bersani disse di volersi candidare al Congresso perché aveva sentore che molti stavano abbandonando il partito. Ricordo che Franceschini ha condiviso per due anni le scelte fallimentari di Veltroni (altro che fuoco amico!). Prima fra tutte la scelta di sedersi al tavolo con Berlusconi per le riforme (con il governo Prodi ancora in carica, in altri tempi e per altre persone si sarebbe parlato di inciucio) (ah Bersani era contrario). Non ho dubbi che se Bersani avesse fatto prevalere l’interesse personale non ci sarebbe stata partita, troppo fresco nella memoria collettiva il disastro del segretario e del vicesegretario, ma che il senso di responsabilità diventi una colpa mi pare davvero troppo. Ma la cosa che mi stupisce di più è l’incredibile aggressività dei sostenitori di Franceschini nei confronti di chi non la pensa come loro. Questo mi conferma nelle mie idee, ossia che i cosiddetti ex-comunisti sono titolari di una cultura democratica vera e non fittizia come quella di tanti altri democratici solo a chiacchiere. Del resto quando prendo l’autobus la mattina presto, io tutte queste culture democratiche non le vedo.
Il giorno prima delle primarie, noi democratici, potremmo parlare di tante cose, noi democratici. Lascaiare da parte per un po’ le vecchie ruggini.In questi anni noi progressisti, noi democratici, noi di sinistra, noi cattolici democratici, noi di centrosinistra con o senza trattino, abbiamo lasciato troppo spazio a Berlusconi. Una cosa però l’abbiamo azzeccata: questo partito democratico. Questa cosa che abbiamo voluto fare un po’ diversa, tentando di dare spazio a tutto quel mondo che seguiva da anni i partiti di centrosinistra, che voleva partecipare alla politica senza identificarsi in nessuno dei partiti che già c’erano. Dare voce a quella gente che pensava, che pensa che ci fosse bisogno in Italia di un grande partito riformista. Dare più spazio a quella gente che vuoele partecipare senza necessariamente avere la tessera. Si è voluto costruire un partito che oltre agli iscritti, ogni tanto, per alcune grandi scelte, desse la parola anche a questi democratici veri, provenienti da culture diverse. Mi sembra una gran cosa, un bel tentativo. Penso che in Italia non ci siano persone, gruppi, partiti o ex qualcosa, titolari più di altri della cultura democratica. Siamo in tanti ad avere a cuore la democrazia. Penso che dobbiamo guardare avanti, lavorare, allargare gli spazi di partecipazione, stare attenti, non deludere, dare e darci delle prospettive. Pensare con le nostre teste e non con quelle dei politici conosciuti, scimmiottando i loro comportamenti. Noi che abbiamo a cuore la politica, dobbiamo essere seri, avere rispetto degli altri e di noi stessi.
Dàgli addosso a Chiti che ha compiuto il peccato di lesa maestà: andare contro la retorica della gente e del partito aperto sottolineando contraddizioni e rischi di un brutto statuto!
A parte esortare tutti a essere più educati – ma se si fanno affermazioni retoriche si difendono in questo modo – mi chiedo cosa c’è di male a esprimere la preoccupazione che iscritti e elettori non siano in contraddizione. E’ un problema reale, per questa volta non è capitato, ma bisogna evitare che possa accadere.
Se qualcuno è contento del partito aperto altri possono temere che più che aperto sia sgarrato: il problema non è chi ha ragione o torto ma come ci si confronta. Io non dirò mai a chi piace questo modello di partito che è un nuovista vuoto e superficiale e che farebbe meglio a tornare a casa, vedete di essere all’altezza di una “discussione democratica”.
Nel merito, il partito si apre in molti modi, spesso era più aperto il pci che per inserire rappresentanti della società civile doveva trattare con loro e poi c’erano le preferenze. Ora con le liste bloccate puoi mettere chi vuoi e decidere prima se sarà o meno eletto. Chiti è tra quelli che vuole cambiare le norme elettorali e dare più potere di scelta agli elettori eliminando liste bloccate, come mai se è un dinosauro burocrate passatista? pensateci un po’.
Io condivido il fatto di scegliere con le primarie i candidati (sindaco, regione, indicazione capo governo) ma sono perché segretari e organi di governo del partito se li scelgano gli iscritti. Quale grande peccato sarà quest’opinione? perdonatemi o puri del “gentismo” e del “partitoapertismo”, abbiate pietà di me, sono solo un povero passatista!
Caro Rupert, che noia che siete col finto vezzo di guardare a un grande passato che non c’è più. Guarda la realtà : Bersani ha vinto con le primarie. E’ più forte o meno forte? Sicuramente più forte. Allora, adesso che avete vinto, non fate l’errore di sempre: quello della presunzione e dell’arroganza, non fateci tornare indietro.
In quanto a Chiti, perdonami, ma in questa storia è stato un gregario, come è, e tale resterà.
Questa alzata di scudi e di insulti verso Chiti mi pare sospetta, visto ke guarda caso la fronda è uscita fuori proprio il giorno prima delle primarie. Mi sembra ovvio. Finora su questo blog sono arrivate critiche, ma mai insulti. E i toni sono sempre stati pacati. C’è qualcosa che non mi quadra. E il fatto che il vice presidente del senato non possa esprimere un opinione libera, senza per questo essere dileggiato e insultato sul piano personale e politico, è la perfetta dimostrazione di come ormai la situazione è insostenibile. Mi vergogno x questi messaggi. Ora penso che la finirete di criticare berlusconi per i suoi attacchi alle istituzioni, visto che state insultando il vice presidente del senato.
Caro Gino, che ne sai se ho vinto?
Il problema se Bersani sia più o meno forte non si pone proprio dato che o vinci le primarie o non vinci – a parte la palla all’assemblea se nessuno supera il 50%.
Fin qui ho letto che
se uno dice che anche senza primarie andava gente forte come berlinguer e petroselli gli è stato risposto: ma come fai a confrontare chiti a berlinguer? Infatti non lo faceva…
che se vince Bersani son le ultime primarie del pd…
che se uno non è d’accordo non usa il cervello proprio…
che se non mi convince il meccanismo ho il vezzo del passato e non fateci tornare indietro…
Mi pare il forum del blog di di pietro. Ragazze e ragazzi, ma una camomillina?
vorrei dire a maurizio matera che il vice presidente del senato non è proprio nessuno.E’ una carica lottizzata, in quanto tale senza valore.
Bravo Gino, ne deduco che questo è un buon motivo per insultarlo vero ?
perchè la la mia considerazione non era sul peso dei vice presidenti ma sugli insulti personali che ha ricevuto (leggi i commenti precedenti).
No, scusa Gino, ma il vice presidente del Senato non è carica lottizzata ma carica istituzionale. Se tutto quello che passa per i partiti per te è lottizzazione si tratta di un abbaglio da parte tua.
In parlamento ci si va attraverso i partiti e attraverso i voti che si danno alle liste proposte dai partiti. Si chiama democrazia rappresentativa. Se preferite che il parlamento sia nominato su chiamata, parlatene col Berlusca. Scusa, non volevo fare l’ironico ma questo disprezzo verso la democrazia parlamentare e i meccanismi di espressione e rappresentazione del consenso e questo “noi e loro” e questo “vecchi e nuovi” mi fa veramente dispiacere. L’ho già detto, è dipietresco. O si fa una riflessione seria e completa su limiti e alternative alla democrazia rappresentativa o si rischia di scadere nel qualunquisno populista. Scusatemi ma lo penso, non vuole essere un insulto.
Facciamo una riflessione seria sui limiti della democrazia rappresentativa.Per voi che cosa è la democrazia rappresentativa? Chi rappresenta chi?E soprattutto per fare cosa? Non ricordo nessuna legge particolare a firma di Chiti. E quanti mandati ha accumulato Chiti finora? 4? 5? 6? Cèè un limite di mandato? Si può sperare di un ricambio di classi dirigenti? E come sono eletti i parlamentari, compreso Chiti? Sono scelti dal popolo? veramente? Mai sentito parlare di porcellum? Per favore…l’età delle fiabe per me è finita da un pezzo…
Questa volta, visto che tutti i commenti vertono sulla mia posizione riguardo alle primarie, farò un’unica risposta, nella quale tenterò di far capire, a chi ha espresso dubbi e critiche, il mio punto di vista. Fare capire le mie posizioni, non condividerle ad ogni costo. Non ho mai pensato in vita mia di avere in tasca la verità assoluta. Il coraggio di sostenere le mie convinzioni, questo sì.
Mi è capitato di ricevere contestazioni – insieme a Marini, allora segretario della Cisl, o a Trentin dopo l’accordo con Amato nel 1992 – da sindaco di Pistoia e Presidente della Regione Toscana. Mi sono trovato da solo insieme a un parroco, don Momigli, ad affrontare assemblee infuocate contro la presenza di immigrati cinesi.
Da soli, come Toscana, nel 1995 abbiamo condiviso un referendum regionalista; in pochi abbiamo detto no alla legge elettorale della Regione Toscana nel 2004 e al referendum di Segni e Guzzetta lo scorso mese di giugno. Faccio questi esempi per dire che non rinuncio alle mie idee, senza – spero – portarle avanti con arroganza, ma al tempo stesso senza accettare condizionamenti.
Del resto la mia formazione mi aiuta e anche la mia esperienza da giovane, nelle assemblee di liceo e all’università, contro gli estremisti, anche allora nemici della democrazia rappresentativa.
Quanti mi hanno offeso sul piano personale non li considero interessati alla mia risposta: tutto qui, dal momento che per me, anche con gli avversari più duri, la politica è confronto anche aspro, ma rispettoso.
Invito quanti intervengono in questo blog a dare sempre prova di rispetto e di libertà di idee, così come i frequentatori abituali fanno. Aggiungo che se il Pd fosse quello che si manifesta nella violenza verbale e nelle ingiurie di alcuni interventi, non sarebbe certo il mio partito. Alcuni – leggo – ne sarebbero felici, ma un Partito Democratico che non fosse nei fatti la Casa dei Progressisti italiani, farebbe ben poca strada, verrebbe meno alla sua funzione, al suo progetto, alle sue ambizioni. Non sarà così.
Ciò che ha scatenato le maggiori reazioni è stato il mio timore per un risultato delle primarie diverso da quello degli iscritti.
Resto convinto che sia utile al PD una “sintonia” tra iscritti ed elettori. Qualcuno ha parlato di un PD forte perché dotato di due gambe: sono d’accordo. Ma non sarebbe certo così se una gamba si muove in avanti e l’altra indietro!
Il voto di domenica ha fatto vedere che iscritti ed elettori non vivono su due pianeti separati e lontani. Ne ero convinto. L’ho auspicato. Sono soddisfatto.
Questo vuol dire essere contro le primarie? Per niente. Io ritengo che le primarie siano un grande strumento di partecipazione democratica, una delle innovazioni più profonde nel rapporto tra partiti e società.
In Toscana le primarie si sono svolte prima che altrove: un qualche ruolo anche di elaborazione credo di averlo avuto e che sia agli atti.
Toccò poi a me essere responsabile delle primarie che si svolsero sul piano nazionale nel 2005, per decidere il candidato alla Presidenza del Consiglio.
Furono le primarie vinte da Prodi, con la partecipazione di 4 milioni e mezzo di cittadini.
Non ho bisogno dunque di fervorini a favore delle primarie.
Ritengo però che gli incarichi di partito, compreso quello del segretario, appartengano alla scelta degli iscritti e, magari, di elettori del PD, con regole tuttavia più rigorose, per capirci l’iscrizione ad uno specifico Albo.
Non vedo perché – al di là del voto che si esprime – possa ritenersi “normale” che contribuiscano ad eleggere il segretario del Pd elettori o iscritti ad altre forze politiche, siano pure di centrosinistra.
Io, come è giusto, non partecipo alle elezioni del segretario dell’Italia dei Valori o di Sinistra e Libertà.
Viceversa se il segretario del partito è anche il candidato alla Presidenza del Consiglio è giusto che venga scelto da cittadini, iscritti o meno al partito, votando però tutti insieme, in un solo giorno, non in momenti separati.
Bisogna rivedere le regole dello Statuto, per questo? Sì.
È un attentato al nuovo sostenerlo?
Non penso proprio.
In ogni caso sarà lecito sostenere queste posizioni e accettare di essere in minoranza, qualora non vengano condivise.
In ogni caso nessun partito al mondo svolge i suoi congressi con regole come le nostre.
Ora tuttavia non è il tempo delle polemiche. Domenica scorsa due milioni e ottocentomila cittadini sono andati ai seggi e hanno votato. Una straordinaria partecipazione che si aggiunge a quella che si era avuta tra gli iscritti. E’ la conferma che il progetto del Partito Democratico ha un fondamento, che risponde ai bisogni e alle speranze di quanti vogliono un’Italia diversa e migliore.
Concentiamoci ora sui temi della crisi economica, dei lavoratori che perdono il posto e sono senza cassa integrazione, dei precari che diventano disoccupati, degli insegnanti che salgono sui tetti dei provveditorati, dopo non aver avuto rinnovato l’incarico.
Di loro, dei pensionati, di chi non riesce più a pagare il mutuo per la casa acquistata parlano poco i giornali e quasi per niente le televisioni.
Dobbiamo parlarne noi, essere noi accanto a loro, sostenerli con la nostra iniziativa nella società e nelle istituzioni.
Partiamo da qui, uniti, dopo il nostro congresso, se vogliamo far grande il Pd e rinnovare l’Italia.