Ore 19.12 – (Ansa) – Roma – Il senatore del Pd, Vannino Chiti, e’ anche vicepresidente del Senato. Una duplice veste che lo costringe di volta in volta a essere uomo ‘di parte’ e ‘sopra le parti’. ‘Sul tema delle riforme – spiega Chiti conversando con il cronista – credo che la distinzione si assottigli: le riforme servono, come ci ricorda il presidente Napolitano, e sono una priorita’ per la democrazia e le istituzioni italiane’.
Il senatore Chiti e’ favorevole a una riforma che rinnovi la democrazia parlamentare. Per questo suggerisce di ripartire dalla ‘bozza Violante’ approvata nella scorsa legislatura, alla commissione Affari costituzionali della Camera, con un voto pressoche’ unanime. ‘Quindi differenziazione del ruolo fra Camera e Senato; dimezzamento del numero dei parlamentari – spiega ancora Chiti – e non per compiacere la demagogia corrente, ma per la buona ragione che l’Italia non e’ un continente come l’America; elezione del premier in Parlamento; sfiducia costruttiva’.
Si tratta di ingredienti, osserva Chiti, che hanno fino a oggi garantito la solidita’ e la funzionalita’ della democrazia in grandi Paesi come la Spagna e la Germania. ‘Bastera’ ricordare che Helmut Kohl ha riunificato la Germania disponendo nel Bundestag di due soli voti per la maggioranza. Gli sono bastati’.
Perche’ possa ripartire il confronto politico ‘occorre pero’ un clima di civilta’, una decantazione degli animi che ci porti fuori dalla rissa permanente’. Chiti non e’ preoccupato se uno dei riferimenti del Pd nelle istituzioni, il presidente della Camera, e’ favorevole al presidenzialismo. ‘E’ sempre stato cosi’ – chiosa Chiti – e Fini e’ coerente in questo con la sua storia. Personalmente sono per una rinnovata democrazia parlamentare, ma so bene che l’altra opzione e’ quella presidenzialista: in questo caso, pero’, preferisco il modello americano a quello francese’.