Si’ a cambiamento comportamenti e norme culturali discriminanti

Ore 17.41 – “Il nostro Paese deve concentrare tutte le forze per combattere ogni sorta di pratiche lesive della dignita’ della donna”. Cosi’ il Vice Presidente del Senato Vannino Chiti che ha oggi ricordato le cifre terribili della violenza contro le donne in Italia – 6.743.000 le donne vittime di violenza fisica o sessuale durante la loro vita, oltre il 90% delle violenze e degli stupri si stima non siano denunciati – e i recenti casi di violenza di gruppo ai danni di donne anche giovanissime.
Il Vice Presidente ha parlato durante la cerimonia nella quale l’Italia ricordava il 60mo della fondazione del Consiglio d’Europa con una iniziativa dedicata ai diritti umani, nell’ambito della quale uno spazio specifico e’ stato riservato alla violenza contro le donne.
“Contano le leggi – ha continuato Chiti – contano i comportamenti, gli esempi da parte di quanti svolgono un ruolo, nella politica, nella cultura, nell’informazione, in grado di influenzare la societa’. In questo campo e’ ancor piu’ negativo – per citare un proverbio –  ‘predicar bene e razzolar male’ ”.
“Perche’ la situazione cambi – ha spiegato il Vice Presidente – perche’ cessino sfruttamenti e violenze, e’ necessario un impegno collettivo di educazione al rispetto della donna e alla cultura della non violenza”.
Secondo Chiti ”e’ lo schema della ‘donna oggetto’ che deve essere rimosso non solo dalle leggi, ma dalle menti di ciascuno”.
“Il grande passo da compiere – ha concluso – e’ il cambiamento dei comportamenti e delle norme culturali discriminanti. Cio’ diventa ancor piu’ urgente e decisivo per la presenza nei paesi europei di donne immigrate: in questo caso il tasso di violenza puo’ addirittura essere doppio, in quanto donne e in quanto immigrate”.