Congresso – Ne avremmo preferito uno tematico prima di quello per l’elezione degli organismi dirigenti
Per il 10 settembre a Firenze ci sono già una sessantina di adesioni. È soddisfatto
Vannino Chiti e mentre annuncia gli interventi all’assemblea dei «non allineati» di Chiamparino e di Martini.

Avete presentato una mozione senza candidato, prima o poi sceglierete?
«Avremmo preferito un congresso tematico prima di quello che per le elezioni degli organismi dirigenti.
Alcuni di noi hanno già scelto, altri non sanno ancora. Noi speriamo che, almeno a settembre, le mozioni si parlino fra loro. Misureremo la loro capacità di cambiare in rapporto al dibattito. Vedremo i punti di convergenza e sceglieremo».

Settembre si annuncia caldo, non ci sono segnali di ripresa economica…
«A Milano i lavoratori della Insse si arrampicano su una gru per non perdere il lavoro, i giovani ormai sognano di restare almeno precari. La povertà è aumentata. Il Pd non può chiudersi a stabilire chi è più vecchio e chi è più nuovo fra Franceschini,
Bersani e Marino».

Proponete uno Stato federalista e un partito federalista…
«Non si può decidere quale partito se non è chiaro quale Stato vogliamo. Noi siamo per una democrazia parlamentare forte, un governo parlamentare forte e un federalismo vero, che sia alla base di un nuovo patto per l’unità degli italiani. Non la
divisione che prospettano alcune parti della Lega Nord o il cinismo della destra che lascia correre tutto».

E il partito?
«Un partito europeo come in Germania o in Spagna, dove gli organi provinciali eleggono i regionali e i regionali i nazionali. Invece siamo al paradosso di congressi regionali schiacciati su quello nazionale, come in Toscana dove dopo una conferenza
programmatica approvata all’unanimità abbiamo tre candidati».

Cosa caratterizza lo Statuto del Psoe rispetto al Pd?
«Uno: i segretari eletti a tutti i livelli a voto segreto dai delegati, Secondo: una parte del massimo organismonazionale eletto dai regionali, in modo da avere una responsabilità diretta dei territori».

Un classico partito socialista?
«Un partito vero. Noi siamo per un partito europeo, un partito liberista corrisponderebbe a un’idea presidenzialista. Si potrebbe aggiungere che una parte dei delegati sia espressa da associazioni e/o da non iscritti.Ma non possiamo essere un
animale che sia carne e pesce allo stesso tempo».

Non sono posizioni vicine alla mozione Bersani?
«Sul partito Bersani è più vicino ma fra il discorso di presentazione e il testo della mozione ci sono delle differenze che si prestano a equivoci».

Non c’è anche nella mozione Marino l’idea di valorizzare il peso dei territori?
«L’idea principale è stata quella di rompere uno schema standardizzato, ma se non si cambia lo Statuto…».

Jolanda Bufalini