Le ronde si stanno dimostrando quel disastro che, semplicemente usando il buon senso, avevamo previsto e denunciato. Si è già avuto un primo grave episodio: gli scontri pochi giorni fa a Massa tra fazioni opposte, una delle quali si definiva addirittura S.S.S.
E’ la riprova che le cosiddette ronde non aumentano i livelli di sicurezza, ma aggravano i problemi dell’ordine pubblico e complicano il lavoro di polizia e carabinieri.
Uno Stato di diritto non può delegare la sicurezza a privati cittadini: la sicurezza e la giustizia non sono un self-service. Per lo Stato e nell’interesse dei cittadini devono occuparsene le forze dell’ordine e la magistratura. Il Governo e la maggioranza di destra, istituendo le ronde, con le ambiguità che vi sono connesse, si sono assunti la responsabilità di turbare la convivenza nel nostro Paese. Auguriamoci che, come richiesto dal Presidente della Repubblica, nel decreto di attuazione che deve essere predisposto dal Ministero dell’Interno si impedisca senza incertezze una pericolosa deriva. Per dare sicurezza ai cittadini occorre non demagogia ma diffusione della legalità, di una cultura che affermi la inseparabilità di diritti e doveri; occorre rafforzare la dotazione, la presenza, l’incisività delle forze dell’ordine. Occorre giustizia per tutti e non scomode scappatoie per i potenti. Per questo la destra dà all’Italia le ronde ma non la sicurezza.

Il nostro blog si ferma per il mese di agosto. Ci prendiamo una pausa per arrivare in forma alle sfide che ci aspettano. Avremo mesi difficili: la crisi colpirà ancora. Si temono conseguenze ancora più serie e gravi per l’occupazione, per il diritto al lavoro. L’Italia attraversa anche una crisi culturale e morale. Da qui dobbiamo partire.
Il Pd nel suo congresso deve saper parlare all’Italia e agli italiani, non limitarsi ad una difficile conta sulle persone.
Un grazie a tutti quelli che in questi mesi sono intervenuti arricchendo il nostro confronto. Riprendiamo la prima settimana di settembre. Buone vacanze e un caro saluto.
Un abbraccio, Vannino Chiti.