Ore 17.05 – “Questo referendum non serve: se vincesse il no, risulterebbe confermata la pessima legge esistente; se si affermasse il si’ ne verrebbero estremizzati alcuni difetti di fondo. L’aspetto su cui si fonda la mia contrarieta’ alla legge elettorale che scaturirebbe da una vittoria del si’ e’ il premio di maggioranza, che il referendum non abolisce ma, al contrario, rafforza, perche’ lo attribuisce soltanto alla lista che arriva prima alle elezioni, senza alcun riferimento ai consensi ottenuti”.
“Altro aspetto negativo introdotto dal referendum sarebbe la soglia di sbarramento dell’8% su base regionale per il Senato. E’ una soglia assurdamente alta. Una democrazia deve garantire non solo la governabilita’, ma anche assicurare la rappresentanza. Escludere dalla vita delle istituzioni forze che hanno adesioni consistenti favorisce solo il distacco dei cittadini e talvolta gli estremismi”.                                          
“Cio’ di cui l’Italia ha bisogno e’ che il Parlamento discuta e approvi, con il consenso della maggioranza e dell’opposizione, una nuova legge elettorale, in grado di conciliare governabilita’ e rappresentanza. Si puo’ fare partendo da cio’ che era stato concordato nella scorsa legislatura. Per questi motivi ritengo giusto un impegno perche’ il referendum non raggiunga il quorum”.