Ore 11.00 – “Le radici storiche della festa della Repubblica rimandano a quel 2 giugno 1946, giorno nel quale si svolsero in Italia le prime elezioni libere a suffragio universale maschile e femminile.
Dopo la guerra, i nostri padri e le nostre madri furono chiamati a due importanti scelte che avrebbero segnato anche l’avvenire delle nostre generazioni: la Repubblica e l’Assemblea Costituente, che diedero vita alla nostra Costituzione.
Celebrare il 2 giugno significa rafforzare i nostri valori condivisi, quelli che fondano l’esistenza di un popolo, di una comunita’ e rendono positive le differenti collocazioni politiche, sindacali, culturali.
I Padri costituenti, in anni di forti contrapposizioni, seppero trovare le ragioni di un’intesa. La Costituzione e’ nata da questo retroterra ideale, cementato dalla Resistenza e dalla lotta al fascismo e al nazismo. Oggi per avere una democrazia efficiente e che sappia rendere piu’ partecipi i cittadini, occorrono riforme urgenti. Ridurre il numero di deputati e senatori e differenziare le funzioni di Camera e Senato. Rafforzare la centralita’ del Parlamento e il ruolo dei Governi, mantenendone il carattere parlamentare. Approvare una nuova legge elettorale che, al contrario di quella che il Referendum consoliderebbe, assicuri governabilita’ e rappresentanza, garantendo ai cittadini la scelta delle maggioranze di Governo, ma anche quella degli eletti in Parlamento.
Queste riforme devono essere costruite ed approvate da un vasto schieramento politico, perche’ la Costituzione e le istituzioni appartengono a tutti i cittadini italiani”.
Cosi’ il Vice Presidente del Senato, Vannino Chiti nel giorno in cui si celebra la Festa della Repubblica.