Ore 18.30 – “È significativo che il dibattito sulla tutela dei diritti umani in uno stato d’emergenza si svolga nel giorno del 60° anniversario del Consiglio d’Europa. Il benessere e la sicurezza dei popoli non dipendono soltanto dall’economia, ma prima ancora dalla democrazia e dalla tutela dei diritti umani. È così che si rafforza la pace, la cooperazione, la comune appartenenza all’Europa.
E’ quanto ha dichiarato il Vice Presidente del Senato, Vannino Chiti, a Strasburgo nel corso del suo intervento all’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa.
L’esponente del Pd si è trovato d’accordo con la relazione e con il progetto di risoluzione dell’Assemblea, e ha sottolineato alcuni aspetti.
“La dichiarazione dello stato di emergenza – ha aggiunto Chiti – si giustifica soltanto in caso di guerra o di rischio di disgregazione di una nazione. I diritti umani devono sempre essere salvaguardati. Per questo è importante rafforzare il ruolo del potere legislativo nell’autorizzare lo stato d’emergenza”.
“La libertà di comunicare, di espressione e di opinione non rappresenta una minaccia alle nazioni: il proibirle è una violazione che ferisce la democrazia”.
“E’ importante controllare ed eventualmente rivedere le regole di ingaggio delle forze dell’ordine, per fronteggiare manifestazioni o cortei senza ricorrere a misure sproporzionate. È decisiva in ogni Paese una formazione coerente con i principi contenuti nella Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo”.
“Infine – ha concluso l’esponente del Pd –, vorrei che oggi uscissero da qui due messaggi: estendere l’elenco dei diritti in nessun caso revocabili, ampliando quelli contenuti nell’articolo 15 della Convenzione Europea; un ruolo più forte del Consiglio d’Europa, attraverso un compito allo stesso Segretario Generale di esercitare un controllo durante e dopo lo stato d’emergenza, nei Paesi dai quali vengano dichiarazioni riguardo a violazione dell’articolo 15 della Convenzione.