Ore 17.58 – “Non condivido la scelta della Direzione del Pd per un si’ al referendum sulla legge elettorale. Lo dico ora perche’ non sono potuto intervenire alla riunione di oggi e del resto non avevo visto questo punto cosi’ importante iscritto all’ordine del giorno. Non ho cambiato idea rispetto a quella sostenuta durante l’esperienza di governo”.
Lo afferma il Vice Presidente del Senato, Vannino Chiti.
“L’attuale legge elettorale – prosegue Chiti – il cosiddetto porcellum, e’ pessima: quella che uscirebbe dal referendum e’ assai peggiore. Contano i fatti, non i discorsi. Il premio di maggioranza non verrebbe cancellato ma estremizzato: la lista che arriva prima alle elezioni, quali che siano i suoi consensi, avra’ il 54% dei seggi. Uno sfregio alla democrazia che non posso condividere, e che non mi pare superabile per ragioni di tattica politica”.
“Al Senato lo sbarramento, su base regionale, sarebbe dell’8%. Una democrazia deve garantire non solo la governabilita’, ma anche assicurare la rappresentanza. Escludere dalla vita delle istituzioni forze che hanno ampie adesioni, favorisce solo gli estremismi.
Si dice che dopo la vittoria del referendum cambieremo la legge elettorale. Chi lo farebbe? Noi opposizione? La legge che uscirebbe dal referendum non verrebbe cambiata: non ci vuole molta fantasia per capire chi ne diverrebbe il principale beneficiario. Quel che e’ certo e’ che a rimetterci sarebbe la democrazia”.
“Mi auguro e chiedo – conclude il Vice Presidente del Senato – che come in passato la posizione del partito per il referendum non sia vincolante. In ogni caso intendo impegnarmi perche’ la proposta referendaria venga sconfitta. Gli italiani non meritano di essere posti di fronte all’alternativa di scegliere il porcellum o un porcellum rafforzato”.