Importanza sociale. Asilo nido

Attraverso la costruzione di spazi che hanno un forte carattere di socialità e di partecipazione si rafforza il senso civico dei cittadini, il senso di appartenenza ad una comunità; è attraverso questo tipo di iniziative che si realizza l’incontro tra persone di diversa provenienza e si favorisce l’integrazione. Con questo tipo di politiche si costruisce una comunità solida, unita, in grado di camminare e realizzare progetti che guardano al futuro.
La vicinanza del Centro al parco frequentato dai cittadini di Cassago Brianza, alla scuola elementare e media, il fatto che questo luogo stia al centro della vita del paese conferma la grande attenzione che si è avuta per i temi sociali di partecipazione nella sua progettazione e realizzazione.
Un interesse che nella storia di Cassago Brianza ha una grande tradizione. Negli anni ’70 fu costruito qui il primo asilo nido della zona. Un servizio che ha cambiato la vita e la mentalità delle persone in Italia e che ha gettato le basi per una moderna concezione di welfare: un servizio che è diventato un punto di riferimento per le famiglie, un sostegno nella crescita e nell’educazione dei figli, un luogo di socialità per i bimbi e di confronto per i genitori.

Condivisione con la comunità. Un certo modo di amministrare vicino ai cittadini

Il progetto del Centro è stato condiviso con l’intera comunità che si è espressa ed ha portato le sue idee per la realizzazione dell’edificio, è quindi il frutto di un modo di intendere l’amministrazione vicina ai cittadini, che coinvolge e ascolta la gente realizzando cose in concrete, affrontando i problemi con l’obiettivo di risolverli.

L’apertura del Municipio. Vicinanza tra istituzioni e cittadini

Attraverso il Centro Civico si potrà infatti raggiungere più facilmente la parte storica di Cassago, con il patrimonio architettonico e il panorama naturale. L’idea di concepire il Centro anche come un passaggio di attraversamento del Paese è stata tradotta molto bene nella realizzazione dell’architetto, al quale faccio tutti i miei complimenti, che ha saputo progettare un edificio elegante, assolutamente integrato con l’ambiente, che si intona perfettamente al contesto storico e naturale nel quale è inserito.
Siamo in un edificio bello e moderno, come è giusto che sia per la Casa Comune dei cittadini di Cassago Brianza. Io credo infatti che sia giusto che i nostri maggiori sforzi siano volti alla costruzione e valorizzazione dei luoghi di cultura, di socialità, di istruzione, costruiti e pensati per i cittadini.
Bisogna preoccuparsi anche del “bello”, di come lasciamo alle nuove generazioni le nostre città. E dobbiamo pensare alle città ponendoci nell’ottica dei cittadini che le vivono.
Come avviene spesso in Europa, dove si è scelto di investire e dedicare risorse in scelte urbanistiche e architettoniche volte a migliorare la vita delle persone, a valorizzare il senso civico. Questi sono stati e restano nostri punti di forza. In questo le amministrazioni locali, i comuni italiani grandi e piccoli, sono spesso arrivati prima della politica nazionale, per tradizione e consuetudine, hanno compreso prima il senso della civitas.
Lo sottolineo ancora: è giusto che le istituzioni si avvicinino ai cittadini che ne sono i destinatari, i protagonisti. Ed è bene che le amministrazioni locali mantengano questo carattere di vicinanza e prossimità con la cittadinanza.
La vicinanza si realizza con scelte e atti concreti, con la realizzazione di spazi e politiche per i cittadini.

Le riforme

Solo avvicinando le istituzioni ai cittadini si può superare la crisi di democrazia e partecipazione che si è sviluppata in misura crescente in Italia soprattutto negli ultimi anni.
Perché spesso i cittadini, soprattutto i giovani, vedono le istituzioni come organismi lontani dalle persone, dalla loro vita reale, dai loro problemi.
Non si riesce più a vedere, in queste, gli organi di rappresentanza nei quali si esprime la volontà popolare.
Questo fenomeno di sfiducia nelle istituzioni da parte dei cittadini ha motivazioni diverse. Le istituzioni però da parte loro debbono essere in grado di rinnovarsi e saper coinvolgere le persone.
Serve uno sforzo da parte di chi governa, si deve avere il coraggio di fare delle scelte, di creare soluzioni e politiche diverse, di avviare le riforme di cui il Paese ha bisogno.
Tanto più ora con una seria che avanza, abbiamo bisogno di istituzioni democratiche capaci di far partecipare i cittadini e di assumersi la responsabilità delle decisioni. Occorre liberare risorse ed energie nuove che nel nostro Paese ci sono e rispondere all’esigenza di rinnovamento che viene dalla nostra società, nella quale ci sono generazioni che sentono di non essere rappresentate e valorizzate, che non hanno a disposizione tutti gli strumenti per dare il loro contributo allo sviluppo del Paese, come abbiamo potuto fare noi e come hanno potuto fare i nostri padri e i nostri nonni.
E’ vero che i grandi cambiamenti non vengono dall’alto. Ma in Italia c’è bisogno di rinnovare e ampliare gli spazi di partecipazione democratica; di creare opportunità per i giovani; di estendere i diritti ai cittadini che ancora non ne godono: come gli immigrati che vivono regolarmente e lavorano nel nostro Paese, che debbono godere dei nostri diritti e doveri, a partire da quello di voto nelle elezioni amministrative.

Il ruolo delle Autonomie

Dobbiamo fare ogni sforzo per restituire vita e forza al confronto sulle riforme istituzionali, ed è importante che questa Legislatura possa avere un carattere costituente. Perchè le riforme sono sempre più urgenti.
In questa opera di rinnovamento un importante ruolo può essere svolto dalle Autonomie che sono le istituzioni più vicine ai cittadini, che più facilmente possono essere sentite come proprie e che nel nostro Paese hanno una lunga tradizione di governo della città.
Il superamento del bicameralismo paritario prevede che il Senato diventi la Camera in cui far vivere il rapporto con le Regioni e le autonomie locali. E’ una riforma importante e necessaria che, insieme all’attuazione delle parti del Titolo V della Costituzione, come il cosiddetto Federalismo fiscale, va nel senso di una maggiore rappresentanza dei cittadini nelle istituzioni.
La seconda Camera, il Senato federale deve avere la funzione di collegare le Autonomie territoriali agli organi legislativi dello Stato.
Uno dei modelli possibili è quello del Bundesrat italiano, una Camera di rappresentanza delle Regioni e delle Autonomie locali, della quale facciano parte i rappresentanti di Regioni, i sindaci e i presidenti delle aree metropolitane più grandi. E sarebbe la via preferibile. In alternativa vi è il suffragio universale, ma, lo ripeto, con competenze differenti da parte della Camera.
Il nuovo Senato non dovrà essere una Camera di serie B. Dovrà mantenere competenze paritarie non solo sulle leggi costituzionali, elettorali, sulla ratifica dei trattati internazionali ma su tutte le materie relative al rapporto tra Stato Centrale, Regioni e Autonomie Locali, sulle competenze concorrenti e sulla attuazione del Federalismo Fiscale.
L’esistsenza di questa seconda Camera darebbe un contributo enorme al rinnovamento della nostra democrazia dato che nel nostro Paese proprio l’assenza di organi di rappresentanza degli interessi delle identità locali è alla base di grandi difficoltà.
Ed è in questa direzione che bisogna andare nella realizzazione delle altre riforme fondamentali per il nostro Paese.
E’ necessario rendere la nostra democrazia più efficiente e rappresentativa; diminuire la distanza tra cittadini ed eletti, precisando il ruolo di guida del Presidente del Consiglio di governi che debbono però mantenere un carattere parlamentare.
Il federalismo fiscale, di cui si parla in questi mesi, è una riforma urgente prevista dalla nostra Costituzione che deve assicurare al contempo autonomia, responsabilità e solidarietà.

La nostra democrazia è solida

La nostra democrazia è solida ha radici profonde, si fonda su esperienze cruciali per il nostro paese come la Resistenza e l’antifascismo. Nasce in un momento decisivo nella storia d’Italia e d’Europa, ha alla base una grande Costituzione, oggi ancor più attuale, che ha permesso al nostro Paese di fare tanta strada sul cammino del progresso, del miglioramento delle condizioni di vita del popolo, dei diritti e delle conquiste sociali, nel riconoscimento del valore supremo della dignità della persona.
La nostra è una democrazia vera, che ha una identità forte. Proprio per questo è in grado di rinnovarsi rispondendo alle sfide del tempo.
Voglio concludere ricordando alcune importanti affermazioni di un grande costituente: Piero Calamandrei. La Costituzione italiana è grande, ma serve combustibile che la faccia ogni giorno vivere, altrimenti sarebbe un semplice pezzo di carta. Il combustibile è il nostro impegno di cittadini. Il nemico più grande della Costituzione è l’indifferenza.