Ore 12.23 – (Velino) – Roma – È con “soddisfazione” che il vicepresidente del Senato Vannino Chiti ha salutato il voto bipartisan dell’Aula a una mozione che impegna il governo “ad assumere iniziative volte a contrastare la persecuzione delle comunita’ cristiane nel mondo”. L’iniziativa nasce dopo l’escalation di violenza che si e’ verificata in diversi Paesi fra cui l’India e l’Iraq. Ed episodi di violenza si contano anche in alcune regioni del Laos, della Nigeria, dell’Etiopia e delle Filippine. Il testo, che ha come primi firmatari i presidenti di maggioranza e opposizione Maurizio Gasparri (Pdl), Federico Bricolo (Lega), Anna Finocchiaro (Pd), Felice Belisario (Idv) e Gianpiero D’Alia (Udc-Autonomie), ha ottenuto il si’ di tutti i gruppi parlamentari, mentre il senatore radicale Marco Perduca ha annunciato che, insieme con la collega Donatella Poretti, non avrebbe partecipato al voto “perche’ e’ inaccettabile affrontare la questione della persecuzione di milioni di persone in poche ore e con un dibattito burocratico”. I radicali, ha ricordato, sono “persone, uomini e donne di buona volonta’ che si sono spesi per salvare la vita a un cristiano caldeo dell’Iraq, Tarek Aziz” e “nessun paladino cristiano spese una parola” davanti alla condanna a morte del braccio destro di Saddam Hussein.

“Il nostro Paese non puo’ rimanere indifferente di fronte alle minacce alla liberta’ religiosa, che e’ il fondamento di ogni liberta’ – ha detto nel suo intervento il sottosegretario per il Lavoro, la salute e le politiche sociali Eugenia Roccella -. Il diritto a praticare la propria fede e’ la garanzia che permette la liberta’ di coscienza e di pensiero, e’ la barriera che difende la intangibilita’ dello spazio piu’ intimo dell’uomo, quello della interiorita’, e l’Europa, cosciente che e’ grazie alle proprie radici cristiane che si e’ definito lo spazio libero della coscienza e che e’ stato pagato un prezzo storico gia’ molto alto per arrivare a garantire la liberta’ religiosa, non puo’ assistere silenziosa” agli episodi di violenza che rappresentano non solo “ingiustizie intollerabili”, ma anche “segnali minacciosi e inquietanti” per la pace e lo sviluppo delle democrazie. Secondo Roccella “non si puo’ lasciare senza risposta l’appello” lanciato da Benedetto XVI che, raccogliendo il monito dei patriarchi delle Chiese orientali, ha richiamato l’attenzione della comunita’ internazionale sulla tragedia che si sta consumando in alcuni Paesi d’Oriente, “dove i cristiani sono vittime di intolleranze e crudeli violenze, uccisi, minacciati e costretti ad abbandonare le loro case e a vagare in cerca di rifugio”.

La mozione impegna l’esecutivo ad adoperarsi in tutte le sedi comunitarie e internazionali, e nell’ambito dei rapporti bilaterali, affinche’ vengano garantiti “i diritti fondamentali della persona e le liberta’ religiose” e venga posta fine “alle violenze e alle persecuzioni alimentate dal fondamentalismo etnico e religioso in ciascun Paese o area di crisi mondiale”.
L’esecutivo e’ chiamato a “promuovere il rafforzamento del ruolo internazionale dell’Unione europea quale modello sociale e istituzionale di riferimento per la tutela e la promozione su scala mondiale dei diritti umani e dei valori della laicita’ e della pace”.