Intervista a Vannino Chiti apparsa su Italia Oggi

Oltre che con i ministri senza portafoglio, il governo Prodi potrebbe trovarsi a lavorare con ministri senza poltrona, poteri e deleghe.

Cosa accadrebbe infatti a Pierluigi Bersani (sviluppo economico), Fabio Mussi (ricerca e università), Paolo Ferrero (solidarietà sociale), Alessandro Bianchi (trasporti), Rosy Bindi (famiglia), Giovanna Melandri (giovani e sport) se il decreto legge ministeri non trovasse in parlamento i numeri per essere convertito?

Con ogni probabilità finirebbero disoccupati in attesa che i colleghi del consiglio dei ministri approvino un altro dl per salvare la situazione. Non c’è dubbio che sul provvedimento che ridisegna la pianta del governo, spacchettando, ricomponendo, istituendo dicasteri (che arrivano a 25), il governo Prodi si gioca la prima prova parlamentare con il rischio di dover chiedere la fiducia. Il timore di non farcela a convertire il dl corre nelle fila della maggioranza e qualcuno lo ammette a mezza bocca (Cesare Salvi, Ds, parlando in Transatlantico, confida di ritenere l’evenienza piuttosto probabile).

D’altra parte il disegno di legge di conversione è stato presentato proprio al senato dove è noto che il centro-sinistra non goda di una maggioranza bulgara. Anzi.
Lo scarto tra i due schieramenti è di due voti (158 a 156), esclusi i senatori a vita. Ed è certo che qualsiasi intoppo su questo provvedimento, il primo dell’era Prodi, creerebbe non solo imbarazza ma proprio il caos.

Preferisce non pensare al peggio però Vannino Chiti, ministro per i rapporti con il parlamento, che dovrà seguire l’iter del provvedimento.

E tuttavia lancia un ammonimento ai suoi: «Questo provvedimento è un tassello fondamentale per attuare il programma dell’Unione: è uno strumento irrinunciabile. Credo che la maggioranza in parlamento sia consapevole delle sfide che abbiamo davanti. Siamo un governo autorevole e ci confronteremo sui contenuti con un parlamento autorevole».

Ministro, la prima fiducia nella XV legislatura è una ipotesi avveniristica, probabile o reale?
Solo se l’opposizione ritenesse di fare ostruzionismo pesante (cosa che peraltro è tutt’altro che remota visto che diversi esponenti, a partire da Silvio Berlusconi, lo hanno promesso, ndr).

Ma i numeri al senato sono quelli che sono…
Il governo ha la maggioranza e lo ha dimostrato ottenendo la fiducia di palazzo Madama, dove i voti dei senatori a vita non sono stati determinanti. E’ bene ribadirlo.

Tuttavia i loro voti sono preziosi per dare sicurezza. E certo non è scontato che siano sempre per voi.
Il loro voto di fiducia al governo ci ha soddisfatti e ci ha anche spronato. È chiaro che loro non hanno un vincolo con la maggioranza.

Quando fisserete l’agenda di governo?
Due priorità sono già sul tappeto: Dpef e conversione del dl.

Ma il programma dell’Unione abbraccia ogni campo. A quando la scelta di cosa fare in prima battuta?
A breve chiederò ai colleghi ministri, nell’ambito del programma che abbiamo sottoscritto, di indicare quali sono gli interventi ritenuti più urgenti. Li esamineremo e poi ne discuteremo collegialmente nel consiglio dei ministri.

Claudia Morelli