Articolo del senatore Vannino Chiti, estratto dal suo nuovo libro “La democrazia nel futuro. Le nuove sfide globali, il «caso Italia» e il ruolo del centrosinistra”, Edizioni Guerini e Associati. In libreria dal 10 gennaio.

Vi è stato un tempo nel quale i partiti di sinistra, di orientamento comunista e socialista, hanno sottovalutato la democrazia formale, contrapponendola a quella sostanziale, cioè a un regime che fosse principalmente in grado di affrontare e risolvere le grandi questioni sociali, i diritti che fondano l’uguaglianza dei cittadini: senza lavoro, istruzione, casa, assistenza sanitaria, l’uguaglianza di fronte alla legge sarebbe stata una finzione. Non era un’analisi priva di fondamento: quello che era sbagliato riguardava la separazione tra democrazia formale e sostanziale, attraverso la quale si erano poi costruiti regimi autoritari, privi di democrazia e libertà, oppressivi delle persone e della comunità.
Oggi l’errore si sta ripetendo, seppure a segno inverso: l’incapacità di fronteggiare le crisi economiche, di imporre regole e finalità all’economia capitalistica di mercato, l’indebolimento dei poteri pubblici e i confini prevalentemente nazionali della lotta politica, portano la sinistra a dislocarsi sul solo terreno dei diritti civili. Si verifica così una separazione e un’indifferenza rispetto a quelli economico-sociali, quali il diritto a un lavoro degno, i diritti di chi lavora, quelli a una formazione di qualità, la possibilità di un tempo di vita non annientato dallo sfruttamento e dalle precarietà.
Di nuovo, vi è il rischio di una rottura tra democrazia formale e democrazia sostanziale, questa volta privilegiando, per scelta o di fatto, la prima: l’esito sarebbe ancora una volta il ridimensionamento della democrazia, la sua sconfitta, il suo declino.
La sinistra deve affermare strumenti fiscali basati sulla progressività, accompagnandoli con l’introduzione di un reddito minimo d’inserimento o inclusione, rivolto ai cittadini poveri e alle famiglie, condizionato dalla disponibilità a lavorare, all’istruzione-formazione, compreso l’obbligo a far frequentare le scuole ai propri figli e alla partecipazione a programmi di prevenzione sanitaria.
Le misure fondamentali sul fisco, sul sostegno alle persone più povere, sul welfare, per una piena e buona occupazione, devono costituire una cornice comune per i Paesi dell’Unione Europea. Occorre evitare il formarsi di paradisi fiscali, presenti in diverse nazioni a partire dal Lussemburgo, e divari insopportabili nel benessere e nello sviluppo.
La destra più pericolosa e antidemocratica sta occupando la sfera economico-sociale per contrapporsi, da posizioni di forza, agli ordinamenti dello stato di diritto. È quanto in qualche paese e città si annuncia: è quello che si deve evitare. L’epoca nuova non deve caratterizzarsi per l’assenza della democrazia e l’annullamento delle libertà.
È indispensabile, perché il futuro non conosca fasi senza democrazia ed eclissi delle libertà, raggiungere l’obiettivo della globalizzazione dei diritti. È un compito delle sinistre nel mondo: saper mantenere unite le lotte e le iniziative per i diritti civili e politici e quelle per i diritti economico-sociali.

Vannino Chiti