Userò questa rubrica, un canale aperto di rapporto con tanti, per comunicare una decisione maturata da tempo e che si è rafforzata negli ultimi mesi: la legislatura che si sta concludendo per me sarà l’ultima.
È una decisione presa non a cuor leggero, perché l’attività politica è stata una delle priorità della mia vita.
Sono però convinto, da sempre, che il ricambio generazionale e il rinnovamento debbano essere un obiettivo che caratterizza la vita democratica.
Una lunga esperienza iniziata quando ero ancora studente, proseguita da sindaco e poi da presidente della Regione Toscana, da sottosegretario, da ministro, da parlamentare, viene a concludersi.
So già che mi mancherà molto l’attività svolta in tutti questi anni, alla quale ho sacrificato anche una parte della mia vita privata, dedicandovi l’impegno, la passione e la dedizione di cui sono stato capace.
Voglio ringraziare tutte quelle persone che mi hanno sostenuto, incoraggiato, sollecitato. Soprattutto quelle che hanno avuto fiducia in me, che mi hanno votato, eletto, ritenuto in grado di rappresentarle nei Consigli comunale, regionale e in Parlamento.
Ringrazio anche il mio partito, per le responsabilità che ha voluto affidarmi.
Il rammarico politico più grande è quello di non essere riusciti a portare a termine una seria e giusta riforma delle nostre istituzioni, coerente con la Costituzione, fondata sul superamento del bicameralismo paritario; né una legge elettorale in grado di assicurare ai cittadini il pieno diritto di scegliere i propri rappresentanti e di contribuire a determinare le maggioranze di governo.
Spero che la prossima legislatura possa vedere il compimento di questo cammino di riforme, ad oggi troppo lungo e purtroppo senza che sia riuscito a pervenire ad esiti positivi. L’Italia e la nostra democrazia ne hanno davvero bisogno.
Di questa esperienza conserverò dentro di me i bei momenti passati con i miei collaboratori: non ho sbagliato nello sceglierli. Si è trattato di persone non soltanto preparate, impegnate, serie e leali ma che hanno in modo autonomo condiviso spesso le mie posizioni, sempre la passione civile, la motivazione ideale. Allo stesso modo, non come atto formale, ma perché rappresenta la realtà vissuta in tutti questi anni, serberò con gratitudine la memoria di tanti amici di partito, di tanti giornalisti e operatori dell’informazione, di molti esponenti di altri partiti, sempre avversari mai nemici, con i quali si è instaurata e consolidata la via di un confronto e dialogo, non della contrapposizione.
Ho in mente una frase di Max Weber, che mi ha sempre accompagnato: “si può vivere per la politica oppure si può vivere della politica”. Ho cercato di vivere impegnandomi per la politica, per i valori che sentivo miei. Spero di esserci riuscito, con senso di responsabilità e di rispetto verso chi aveva idee diverse dalle mie, avendo a cuore il dovere di rappresentare quanti mi avevano concesso la loro fiducia.
La politica non deve scadere a mestiere, ma richiede competenze e professionalità. Una politica animata da un dilettantismo allo sbaraglio è incapace di costruire soluzioni giuste. Non può nascondere la sua pochezza dietro i soli certificati anagrafici, dietro grida e offese, che la rendono spesso spettacolo di basso livello, allontanando i più e perdendo, specie tra i giovani, i migliori.
Per poter contribuire a realizzare una buona politica, si deve prima di tutto sforzarci di essere buoni cittadini: dire la verità, impegnarci per far corrispondere a quello che si dice, ciò che si fa.
Da cittadino cercherò di dare un contributo sui temi che ritengo prioritari per la nostra comunità. Lo farò con la libertà e la responsabilità alle quali mi sono proposto di far corrispondere le mie valutazioni e i miei comportamenti.
Infine una speranza, alla quale non voglio né posso rinunciare: quella che si affermi in Italia una sinistra plurale. Una sinistra che – superando momenti di difficoltà e di crisi – diventi capace, andando oltre divisioni e contrasti, di sconfiggere la povertà, promuovere l’uguaglianza, sostenere uno sviluppo ecologico, con al centro il diritto ad un lavoro degno. Una sinistra che sappia contribuire a realizzare una democrazia sovranazionale europea: quegli Stati Uniti d’Europa che rappresentano per me al tempo stesso l’obiettivo e il terreno di rinascita delle sinistre.
PS: A tutti gli amici del blog affettuosi auguri per Natale e per il nuovo anno. Che siano feste serene.
Bravo Vannino
Intervento che apprezzo Paolo Perfigli
Caro Vannino, uso il tu sperando che ti ricordi l’amichevole rapporto che si era instaurato tra noi fin dalla prima intervista più o meno un secolo fa. Detto questo voglio esprimere il mio più sincero apprezzamento per la tua scelta. Con la tua uscita di scena però il Parlamento perde un patrimonio di cultura, educazione, capacità politica che trova pochi riscontri. Grazie per tutto quello che hai fatto per noi cittadini e grazie per l’esemplare correttezza che hai sempre avuto con noi giornalisti. Ad majora!
Caro Vannino,rispetto la tua decisione,anche se con grande dolore. Il nostro rapporto viene da lontano,fatto di condivisione politica,di rispetto,di stima e di amicizia.Ti sono grato per il tuo impegno,per la disponibilità alle iniziative del Centro Donati e per le attenzioni alla mia persona. A presto!
Egregio signore , se il ricambio generazionale che lei auspica si chiama Di Maio, è l’esatto prototipo del contrario dei valori che lei rappresenta. Non oso pensare che fine potrebbe fare il nostro paese. A lei tutta la mia stima.
Caro Vannino , potremmo fare qualche viaggio insieme o scrivere insieme il nostro viaggio nelle istituzioni. Credo invece che tu debba continuare. Abbiamo così pochi esempi di onestà e competenza e sicuramente avremo , tutti noi, ancora bisogno di te. Un abbraccio
non condivido assolutamente questa tua decisione nel parlamento e’ urgente avere uomini come te preperate ed autoroivole ti invito caldamente a riflefettere molto i giovani hanno bisogno di grandi esempi e tu lo sei come diceva caponnetto meno parole e piu’ esempi da seguire
mi spiace davvero che tu abia deciso di tornare a vita privata. u po’ pero’ lo comprendo,anche se e” inutie seguirlo. in questi anni ti ho letto di lontano,dalla spagna,perche’ la voglia di poliitica ce l’hai nel sangue.allora tanti auguri di cuore che ti ricordo come cattolico e un felice anno