Le elezioni politiche in Germania hanno dato un risultato deludente e per certi aspetti preoccupante. La destra reazionaria entra nel Bundestag con un risultato a due cifre. Sotto attacco è la democrazia, sfidata l’integrazione europea. Il partito della Merkel, la Cdu, rimane la prima forza in Parlamento ma perde 8 punti percentuali rispetto a 4 anni fa. Arretra l’Spd, passando dal 26 al 20%, il peggiore risultato di sempre. La Grande Coalizione tra Cdu/Csu e Spd ha pagato un conto salato. I Socialisti hanno registrato un indebolimento della loro identità politica. A prevalere sono state le politiche volute soprattutto dal partito della Merkel e di Schauble: una forza democratica, europeista ma pur sempre conservatrice. Nel mondo occidentale soffia un forte vento di destra: la globalizzazione priva di regole ha aumentato le disuguaglianze. Le migrazioni fanno paura. La sinistra non può vincere se non difende i suoi valori e non sostiene programmi alternativi. Il tema si ripropone in Italia: il Pd sarà forte se avrà l’ambizione di dar vita ad un nuovo centrosinistra, se saprà essere una sinistra plurale. Se invece inseguiremo la destra e proporremo una versione edulcorata delle politiche neoliberiste, si offuscherà la nostra identità e non saremo credibili per guidare il Paese. La nostra collocazione è dalla parte dei diritti, della redistribuzione della ricchezza, dello sviluppo socialmente e ambientalmente sostenibile, della buona occupazione, di un welfare che regga l’uguaglianza, di una nuova cittadinanza, della non violenza. In Germania Cdu, Socialdemocratici, Verdi sono impegnati per l’integrazione europea, seppur con differenti visioni politiche. Sono convinto che questo percorso, che dopo i momenti difficili della Brexit ha ritrovato slancio, non si indebolirà. Il destino della Germania è inseparabile dalla costruzione di una democrazia federale europea. La risposta alle spinte reazionarie presenti in Germania e in altre nazioni, è l’Europa democratica, solidale, capace di accogliere chi ha diritto all’asilo politico e di governare le migrazioni. Un’Europa con una sola politica estera, di sicurezza, di difesa. La Cancelliera Merkel non asseconderà i sentimenti intolleranti dell’estrema destra: vorrà e saprà legare il suo ruolo all’edificazione della democrazia europea, che sarebbe irraggiungibile senza la spinta propulsiva della Germania, ma che al tempo stesso è indispensabile alla Germania perché non tornino a vivere sospetti, fantasmi e tenebre del passato.