Il rinvio dell’approvazione al Senato della legge sullo Ius soli è una brutta notizia. Sono molto deluso. Temo che non se ne farà più niente.
Insieme alla Legge di Bilancio per sostenere lavoro e sviluppo, al testamento biologico, alla legge elettorale, era uno dei cardini che qualificava questi ultimi mesi. Evitare le elezioni anticipate è importante per approvare questi provvedimenti. Non per sopravvivere.
Il governo si è dovuto piegare al ricatto politico degli alleati di centrodestra. La destra dimostra in Italia tutta la sua strumentalità: a parole sostiene il primato della persona e della dignità della vita, dietro la bandiera dei cosiddetti “valori non negoziabili”, nei fatti conferma di avere una visione che li limita a quelli relativi alla nascita e alla morte delle persone, non alla loro vita concreta. Infatti è ben determinata nel rifiutare la cittadinanza a ragazzi che frequentano le nostre scuole, figli di genitori da lungo tempo legalmente residenti in Italia, con un lavoro, una casa, un reddito. Essere soddisfatti di questo risultato di inciviltà è una vergogna. Che se ne vantino esponenti e partiti che si richiamano alla fede cristiana, è uno scandalo che non merita il silenzio.
È una falsità priva di fondamento – frutto della propaganda irresponsabile della destra – la tesi secondo cui l’introduzione dello Ius soli rappresenterebbe un incentivo, un abbassare la guardia rispetto al flusso dei migranti. Nessun bambino nato durante o subito dopo uno sbarco in Italia acquista la cittadinanza. Ciò a cui ha diritto sono dignità, assistenza, rispetto. Ma la cittadinanza è un’altra cosa.
Ha ragione Romano Prodi: legare Ius soli, diritti e doveri della cittadinanza alle migrazioni è solo un’operazione politica. È giusto e un dovere riconoscere i diritti fondamentali lasciamo a Lega, Cinque Stelle e destra la scelta di una società dell’apartheid. Non è né potrà mai essere la nostra. Da questa vicenda discendono, secondo me, due lezioni per ogni forza di centrosinistra: l’assoluta impraticabilità dopo il voto, stando ai contenuti e non a marchingegni di potere, di alleanze con la destra; l’esistenza di un’egemonia della Lega sulla destra italiana. Quest’ultima è una peculiarità tutta nostra e non è certo un aspetto positivo per la democrazia italiana.