“Singolare: si vara una legge elettorale, che i vertici del Pd e i suoi innumerevoli portavoce dichiarano non essere quella nostra, ma la si è voluta trattando uno scambio legge/elezioni nell’ordine di importanza con Berlusconi, Grillo e Salvini. Si è fatto senza tener conto del ruolo del Capo dello Stato ma continuamente affermando che tutto è stato portato avanti per tenere conto della sua volontà”.
Lo afferma il senatore del Pd Vannino Chiti.
“Non si sono neanche rivisitati i collegi uninominali, risalenti al 1993, più di due censimenti fa – aggiunge Chiti – che già nel 2005 richiedevano di essere sottoposti a revisione. Ma di fronte alla data del voto, che importanza può mai avere qualche regola che regge la partecipazione democratica? Infine con questa legge elettorale, a base proporzionale, verranno meno alcune ragioni fondative dello stesso Pd; i cittadini non sceglieranno la gran parte dei loro rappresentanti in Parlamento; non si conosceranno le alleanze di governo, ma tutto sarà lasciato a trattative dopo le elezioni; unico destino di governo per il Pd sarà l’alleanza con Berlusconi; aumentano nel mondo che guarda a noi malessere, distacco e delusione. Pazienza. L’importante è tirare dritto. Con qualche brillante marchingegno di propaganda e comunicazione i cittadini incantati ci seguiranno. Domanda: siamo proprio sicuri?”