“Con la sconfitta nel referendum Renzi sembra avere perso lucidità, prospettive, responsabilità verso il paese. Sta mettendo a rischio lo stesso futuro del Pd. La proposta di legge elettorale depositata alla Camera e al Senato, che si fonda su collegi uninominali, soglie di sbarramento omogenee a Camera e Senato, premio contenuto per la governabilità ad una lista o coalizione, è quella approvata all’unanimità, lui consenziente, dalla commissione nominata dalla Direzione del Pd. Su questa proposta si sono già registrate convergenze con forze di maggioranza e opposizione. Abbiamo a portata di mano una buona legge, che in passato ha funzionato bene anche al Senato. Renzi vuole far saltare tutto, addirittura inventando una competizione all’interno dello stesso partito, mentre in ogni collegio ci sarà un candidato per ciascuna forza politica?
L’ex segretario invece, sembra d’intesa con Lupi e Alfano, vuole estendere al Senato l’Italicum revisionato dalla Consulta. In poche parole capilista bloccati ovunque. È una provocazione ai cittadini e metterebbe a rischio la tenuta del Pd. In più di uno al Senato non la voteremmo. Aggiungo: su una tale impostazione chiederemo, se andrà avanti, un referendum decisionale dei nostri iscritti, così come faremo sulla proposta di alleanze per le prossime elezioni politiche. È consentito dal nostro statuto ed è una via obbligata per evitare che Renzi trascini non solo sé stesso ma il Pd in una caduta politica rovinosa e per vari aspetti annunciata”.