“Insistere sull’opzione esclusiva del Mattarellum, come ancora in queste ore fa il capogruppo PD alla Camera Rosato, significa portare di fatto nella palude ogni seria possibilità di approvare una legge elettorale che corrisponda a quanto ha autorevolmente chiesto anche il Presidente della Repubblica”.
Lo affermano in una nota i senatori del Pd che sostengono la candidatura di Andrea Orlando al congresso.
“Una legge – proseguono – che renda omogeneo l’impianto in base al quale verranno eletti deputati e senatori, superi i capolista bloccati, abbia a sua base i collegi uninominali, valorizzando il ruolo dei cittadini e che raccolga il massimo possibile di condivisione in Parlamento. Sulla bontà in linea di principio del Mattarellum nessuno nei gruppi parlamentari democratici ha alcun dubbio. Ma tutti sanno benissimo che oggi quella proposta, anche se con una forzatura politica passasse alla Camera, non avrebbe alcuna chance al Senato. Ogni giorno appare più evidente l’impasse in cui si trova la legge elettorale: rivendicare il Mattarellum, purtroppo impraticabile, e accingersi a fare proprie le leggi elettorali attuali, come risultano dalle sentenze della Consulta, significherebbe condannare la prossima legislatura al rischio di non avere governi stabili. Uno scenario di cortocircuito istituzionale che il Pd, per la sua responsabilità verso il Paese, deve evitare. Stupisce che Rosato abbia completamente derubricato il lavoro svolto pochi mesi fa dal gruppo di lavoro nominato dalla Direzione del Pd, che ebbe esito nel documento sottoscritto unanimemente dagli stessi capigruppo di Camera e Senato. Gianni Cuperlo ha tradotto in un disegno di legge quell’intesa: noi intendiamo fare altrettanto al Senato. Siamo convinti che sia possibile su di esso realizzare convergenze significative anche con forze di opposizione. Il tema della legge elettorale va calendarizzato senza ulteriori indugi e affrontato in modo strettamente coordinato tra i gruppi di Camera e Senato, per trovare una soluzione che possa essere approvata presto in entrambi i rami del Parlamento”.