“Non devono essere dimenticate le grandi conquiste realizzate in appena 60 anni che hanno assicurato pace, libertà, benessere, stabilità democratica a popoli che si erano combattuti nei secoli. Questa memoria da rendere condivisa, è importante, ma non basta. I cittadini, spesso, vedono una sovrastruttura lontana, burocratica; un insieme di apparati impegnati prevalentemente nella verifica del rispetto di rigidi parametri finanziari”.
Lo ha detto il senatore Vannino Chiti, presidente della commissione Politiche Ue, al convegno ‘Looking for a different Europe. Reflections and perspectives’, presso la sala Zuccari del Senato.
“Il malessere – ha proseguito – viene fomentato da forze populiste e reazionarie senza scrupoli: sono una minaccia per il nostro futuro e per quello della democrazia rappresentativa. Restare sulla difensiva o porsi sul loro terreno sarebbe un errore suicida.
Nel nostro tempo i singoli Stati non possono far essere le nazioni europee co-protagoniste nella storia del mondo. Bisogna realizzare una vera democrazia sovranazionale e i socialisti europei devono impegnarsi per collegarla alla costruzione di un insieme unitario di diritti economico-sociali. Dobbiamo tornare, almeno noi progressisti, ad indicare prospettive di federalismo, seppure con passi graduali. Intanto, è giusto procedere – in alcuni campi come la sicurezza e la politica estera, il completamento dell’Unione monetaria e bancaria – con la cooperazione rafforzata. La paralisi rafforza il populismo reazionario. La cooperazione rafforzata è prevista dal Trattato di Lisbona e la stessa zona Euro ne è una espressione”.