“Il fenomeno migratorio nasce da cause mondiali e durerà a lungo. Non ci si può illudere di rimuoverlo, si può e si deve governare. Occorre realizzare, nella democrazia, convivenze fondate su più etnie e fedi. Un contributo indispensabile è il dialogo tra le religioni: ad esempio, ha un’enorme portata l’iniziativa del 31 luglio scorso, quando delegazioni di musulmani entrarono nelle Chiese italiane. Il messaggio è stato chiaro: le religioni vogliono dialogare, intendono impegnarsi insieme per sconfiggere i nemici della civiltà. È un primo passo straordinario, perché il terrorismo non può essere sconfitto dalla sola forza militare”.
Lo afferma il senatore del Pd Vannino Chiti, che domani a Milano, alle ore 18 presso la Casa della Cultura, presenterà il suo nuovo libro ‘Vicini e lontani. L’incontro tra laici e cattolici nella parabola del riformismo italiano’, Donzelli editore. Ne discuteranno con l’autore: Marco Tarquinio, direttore del quotidiano Avvenire; Giorgio la Malfa, presidente della fondazione Ugo La Malfa; Sandro Antoniazzi, presidente dell’associazione ‘Convivialità’. Coordinerà Ferruccio Capelli, direttore Casa della Cultura di Milano.
“L’immigrazione – aggiunge Chiti – deve essere competenza dell’Unione Europea. Occorrono regole comuni per distinguere chi ha diritto all’asilo politico dai migranti ‘economici’, che meritano un trattamento dignitoso ma che non possono essere tutti accolti. Servono progetti internazionali di assistenza e sviluppo nelle terre da cui provengono. Le frontiere europee devono essere controllate da un corpo di polizia europeo e l’Unione deve creare una struttura simile all’Fbi. Chi viene da noi per lavorare deve ricevere il supporto necessario per diventare uno di noi e deve attenersi alle regole che valgono per tutti. Come in Francia, anche da noi le moschee, gli Imam non devono dipendere da finanziamenti stranieri, ma essere assicurati dalle leggi che garantiscono la libertà di fede e di pensiero”.