In queste ore siamo tutti colpiti e coinvolti dall’ennesima tragedia che riguarda il territorio italiano. Sono centinaia le persone che hanno perso la vita e che lottano in ospedale: ai familiari delle vittime e alle persone ferite porgo la mia sentita vicinanza. Adesso è doveroso gestire al meglio la fase dell’emergenza: gli italiani si stanno dimostrando ancora una volta persone solidali. Proliferano iniziative di raccolta fondi, donazioni di sangue. La Protezione Civile è in campo con l’efficienza ormai acquisita: con i Vigili del fuoco, i settori specializzati dei Carabinieri e dell’Esercito, con i volontari che rappresentano una ricchezza preziosa del nostro Paese, per i valori di una solidarietà praticata con coerenza, concretezza, continuità. I gruppi parlamentari del Pd stanno facendo il loro dovere.
Alle istituzioni spetta il compito più importante: coordinare le operazioni, mettere al servizio delle popolazioni competenze, sistemi di assistenza, conforto psicologico e materiale. Ma bisogna da subito pensare a come impostare e portare avanti la fase della ricostruzione, senza improvvisazioni, lungaggini burocratiche e rimpalli di responsabilità. Governo e Parlamento, a partire dalla commissione Politiche Ue del Senato che presiedo, faranno il massimo per chiedere e ottenere anche dall’Unione Europea le risorse necessarie. Bisogna ricostruire in armonia con le Regioni, le amministrazioni comunali e le popolazioni.
Prendiamo un impegno, sanciamo un patto tra istituzioni e cittadini italiani: affrontiamo una volta per tutte la messa in sicurezza del territorio. Non si può fare in un giorno, bisogna avere una visione di medio-lungo periodo. Come altre volte ho proposto, è necessario un accordo tra governo e Regioni della durata di un paio di legislature, a prescindere da quale parte politica abbia la maggioranza. Servono risorse, organizzazione, trasparenza, efficienza. Le principali emergenze sono il consolidamento antisismico degli immobili pubblici e privati e quello del territorio, martoriato dal dissesto idrogeologico. Inoltre, l’Italia deve diventare la patria dello sviluppo sostenibile, delle energie rinnovabili e alternative. Oggi siamo un paese che punta ancora sulle trivellazioni, che registra danni e tragedie ad ogni grande pioggia autunnale e quando viene sorpreso da una forte scossa di terremoto. È il momento di voltare pagina per sempre e diventare un paese all’avanguardia e non più una comunità che arranca dietro alle emergenze.