Le parole di Roberto Benigni sul referendum possono essere legittimamente apprezzate o criticate. Quello che appare inammissibile è lo scatenamento di offese e di volgarità che, ancora una volta, segnano l’imbarbarimento del confronto. Non giovano a nessuno i toni di rissa né il sostituire al dibattito civile le aggressioni personali. La violenza delle parole è segno di mancanza di responsabilità, tanto più quando come in questi giorni viene amplificata dai media, nuovi e tradizionali.