” Bisogna rendersi conto che la mafia è un fenomeno terribilmente serio e molto grave; e che si può vincere non pretendendo l’eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni’. È una riflessione di Giovanni Falcone, ucciso 24 anni fa, da mani e menti spietate, insieme alla moglie Francesca Morvillo e a tre agenti della scorta: Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani. Il giudice viaggiava verso Palermo di ritorno da Roma, dove prestava il suo prezioso servizio alla sezione Affari Penali del ministero della Giustizia”.
Lo afferma il senatore del Pd Vannino Chiti, presidente della commissione Politiche dell’Unione europea.
“È proprio dalle istituzioni – prosegue Chiti – che deve venire il massimo impegno contro le mafie e l’esempio per i cittadini: sul piano repressivo, con l’azione della magistratura e delle forze dell’ordine; su quello educativo, rafforzando il nostro sistema scolastico e incentivando le vere associazioni antimafia; sul piano sociale, con politiche che riducano le disuguaglianze e contrastino efficacemente la povertà.
Le mafie inquinano la vita di tutti noi e dell’intera comunità, ciascuno faccia tutto il possibile per rendere difficile la loro esistenza”.