389509_2782513961134_1206766592_33375515_1529195000_n”Va dato atto che con le ripetute riprogrammazioni fatte da governo e Regioni e grazie alla riduzione ottenuta dall’Unione Europea della quota di cofinanziamento nazionale, la programmazione 2007-2013 dei fondi europei sta chiudendosi, rispetto all’utilizzazione delle risorse, con un risultato ad ora positivo. Non era scontato alcuni mesi fa”.
Lo ha detto il senatore Vannino Chiti, presidente della commissione politiche dell’Unione europea, intervenendo alla relazione della Corte dei Conti europea per l’esercizio 2013.
”La commissione Politiche Ue del Senato sta seguendo con attenzione i passaggi relativi alla programmazione e gestione dei fondi strutturali. Sono emerse lacune rilevanti, soprattutto nelle Regioni ex obiettivo convergenza. La Commissione europea ha sollecitato l’Italia a rafforzare le capacita’ di progetto e di gestione. L’obiezione, piu’ che fondata, puo’essere sinteticamente rappresentata dalle seguenti criticita’: dispersione di fondi in molte iniziative, diffuse territorialmente e non idonee a creare valore aggiunto; ritardi nella pubblicazione dei bandi; procedure amministrative lunghe e faticose; ritardi e slittamenti nei pagamenti.
La relazione della Corte dei Conti europea sull’esercizio 2013 rileva che le disfunzioni nei pagamenti sono riconducibili a alcuni grandi filoni, tra i quali: indicazione di costi non ammissibili; progetti, attivita’ o beneficiari non ammissibili; errori gravi negli appalti pubblici.
E’ necessario – ha concluso Chiti – utilizzare meglio gli strumenti di controllo e di correzione esistenti ed e’ urgente una migliore organizzazione interna delle amministrazioni centrali e regionali, per utilizzare in modo compiuto le risorse su obiettivi di qualita’, in grado di contribuire allo sviluppo e all’occupazione”.