Quelli appena trascorsi sono stati giorni di sangue. Non solo a Parigi, nel cuore della nostra Europa, ma anche in Nigeria, dove una serie di attentati compiuti dall’organizzazione terroristica di matrice islamica Boko Haram ha causato secondo alcune fonti oltre 2000 vittime. In queste terribili azioni sembra siano state coinvolte tre bambine nigeriane di appena 10 anni: alcune fonti smentiscono l’ipotesi. Resta l’atrocità dei massacri fatti da Al Qaeda, dall’Isis e da altre cellule del terrorismo.
Si accavallano in queste ore proposte per sconfiggere la violenza e superare un conflitto su scala mondiale, per quanto a macchia di leopardo. È giusto alzare in Europa il livello di guardia, mettere in campo tutti i mezzi, – giudiziari, di polizia, di intelligence – per assicurare la sicurezza dei cittadini. Né si può escludere, decidendolo in sede di comunità internazionale, l’uso della forza per colpire le roccaforti del terrorismo. L’azione militare non è però sufficiente: è indispensabile la politica. Un ruolo forte tocca all’Unione Europea: deve rafforzarsi, all’interno e all’estero, la sua funzione di grande democrazia sovranazionale, fondata su valori come il pluralismo di culture e fedi religiose, la libertà, la solidarietà, l’impegno per la pace. L’ipotesi di rivedere gli accordi sulla libera circolazione delle persone nell’Unione Europea sarebbe sbagliata: le conquiste di libertà delle persone sono un patrimonio da difendere. L’Europa saprà superare la sfida del terrorismo, la crisi economica e sociale se metterà al centro della sua azione, della sua stessa identità i valori che le sono propri: la dignità di ogni persona, l’uguaglianza, la non violenza, il diritto al lavoro. Deve decollare il progetto che ne farà una vera democrazia sovranazionale.
Un compito importante spetta alle religioni e alla cultura. Papa Francesco, in visita in Sri Lanka, ha ammonito: “I leader religiosi non siano equivoci e la fede non sia usata per fare la violenza”. Le autorità religiose musulmane hanno il dovere di isolare e condannare con chiarezza ogni uso della fede islamica per fini di violenza. Guai però alla semplificazione “Islam uguale terrorismo”. Sarebbe non solo falso ma un soccorso gradito ai terroristi. Il fondamentalismo è nato e può nascere in religione e cultura. Va bandito dalla nostra convivenza. Intanto è importante sottolineare la ferma condanna degli attentati Parigi, di ogni violenza e terrorismo fatta dalle autorità musulmane di Francia e Italia.