”Blindare nella nuova legge elettorale i capilista e’ un errore: il 60% degli eletti sarebbe nominato, non scelto dai cittadini. Con i senatori designati dai consigli regionali, i cittadini verrebbero privati della decisione della gran parte dei parlamentari”.
Lo afferma il senatore del Pd Vannino Chiti.
”A questo – prosegue Chiti – si aggiunge la possibilita’ di pluricandidature: se un candidato puo’ presentarsi in dieci circoscrizioni, dal Piemonte alla Sicilia, e scegliere successivamente quella in cui mantenere l’elezione, verra’ meno ogni collegamento tra cittadini e eletti.
L’accordo che e’ stato raggiunto dalla maggioranza che sostiene il governo sulla legge elettorale e’ certamente un passo in avanti rispetto al testo votato alla Camera: e’ positiva un’unica soglia di sbarramento al 3%, il premio di maggioranza che scatta con il 40% dei consensi e in caso contrario un secondo turno di ballottaggio.
Bisogna ora in Parlamento intervenire sugli aspetti ancora non convincenti per approvare, come e’ possibile, una buona legge elettorale”.