Le tragedie di migranti nel Mediterraneo proseguono, con cadenza quasi quotidiana. Migliaia di donne, uomini e bambini lasciano scenari di guerra e distruzione e partono alla ricerca di salvezza e speranza. Spesso trovano solo la morte.
Nei giorni scorsi un peschereccio alla deriva portava nel suo carico 45 morti, tra di essi alcuni bambini. Un nuovo, ennesimo naufragio è avvenuto nelle ultime ore e i dispersi sono non meno di 70.
Non possiamo lasciare che tutto ciò accada come se niente fosse! L’Italia sta facendo la sua parte con l’operazione Mare Nostrum, messa in campo nei mesi scorsi. Il pattugliamento delle acque insanguinate del mare che ci lega al continente africano ha consentito di salvare tante vite umane dal naufragio e assicurare loro un soccorso dignitoso.
Quasi sempre si tratta di persone che hanno diritto all’asilo politico: un motivo in più per impegnarsi a fondo affinché il tema diventi europeo. La politica dell’Unione Europea deve fare un salto di qualità: in questi anni, i nostri governi hanno sollecitato l’Europa ad una piena assunzione di responsabilità. Bisogna gestire in modo collettivo il flusso dei migranti, distribuire la loro presenza sul territorio dei 28 stati: come osservò Martin Schulz, l’impatto in un solo paese è ingestibile, in 28 è quasi impercettibile. Allo stesso tempo si devono realizzare in nord Africa centri di accoglienza, per assistere, valutare i requisiti per la richiesta dell’asilo politico, assicurare il trasporto a quanti bisogna far arrivare in Europa.
Il Mediterraneo e il tema dei migranti sono in primo piano nella presidenza italiana dell’Unione Europea. Più in generale a partire da questi sei mesi di presidenza, ma con una continuità e coerenza di impegno vogliamo contribuire a realizzare, entro un decennio, gli Stati Uniti d’Europa, una democrazia sovranazionale protagonista nella tutela e diffusione dei diritti umani, della pace, di uno sviluppo capace di assicurare occupazione e giustizia sociale.