<<La nostra autosospensione non era una scorciatoia per uscire dal Pd>>, premette Vannino Chiti. <<Se uno vuole abbandonare il partito lo dice chiaramente – aggiunge il senatore democratico – ma non era il nostro caso>>. E’ rientrata la decisione dei 14 senatori che avevano deciso di autosospendersi dal gruppo di Palazzo madama per contestare la decisione di sostituire Corradino Mineo e lo stesso Vannino Chiti nella commissione Affari Costituzionali del Senato. <<Poi per uscire dal Pd qualcuno ci dovrebbe cacciare, perché questo è il nostro partito>>, ribadisce Chiti.

 Senatore, ma a cosa era dovuto il vostro strappo?

<<Noi volevamo un chiarimento dal momento che era stato detto che l’articolo 67 della Costituzione valeva per l’aula e non per la commissione, questione che non sta né in cielo né in terra. Questo articolo costituzionale dice che un parlamentare rappresenta la nazione senza vincolo di mandato, è il fondamento della responsabilità e della libertà del parlamentare, del ruolo del Parlamento, della democrazia rappresentativa. Abbiamo chiesto un chiarimento duro su questo aspetto, non sulla riforma, questo chiarimento c’é stato con il presidente Zanda, il quale ha detto che l’articolo 67 della Costituzione vale sempre, dalle commissioni all’aula, quindi è rientrata l’autosospensione. Sottolineo che se questo articolo fosse abrogato per le commissioni, allora le commissioni parlamentari diventerebbero un circolo o una sezione di partito, il che ovviamente non è giusto>>.

 Lei però, insieme a Mineo, resta fuori dalla Commissione Affari Costituzionali.

Questo è l’aspetto negativo. Noi abbiamo chiesto il chiarimento sul punto che dicevo prima, non abbiamo chiesto riammissioni, ma certamente consideriamo quelle misure in contraddizione con il valore dell’articolo 67.  Le consideriamo tali anche per la sostituzione del senatore Mauro dei Popolari per l’Italia. E’ la prima volta che questo accade nella vita della Repubblica e del Parlamento, su questo manteniamo un giudizio negativo. Il tutto è ancora più grave perché sono state misure preventive, in quanto il testo che sarà in commissione sulla riforma costituzionale non è ancora noto. I due relatori Finocchiaro e Calderoli hanno dichiarato che c’è un’intesa sull’insieme della proposta, quindi ci sarà un nuovo testo su cui si può essere d’accordo su tutto, parzialmente, o dare un contributo per migliorarlo. Ripeto, si è trattato di sostituzioni preventive e sbagliate>>. <<Nel mio addirittura preventiva due volte. Perché se mi fossi dimesso da presidente della commissione Politiche dell’unione Europea sarei tornato a quella degli affari costituzionali. Io non mi sono dimesso. Quindi era due volte preventiva e offensiva, perché certamente ho avuto varie volte nella mia vita politica posizioni diverse, ma sempre alla luce del sole. Sulla legge elettorale toscana nella direzione regionale ho votato contro, non ero più in consiglio regionale, altrimenti questa legge non ci sarebbe stata, quando il Pd ha sostenuto il referendum Segni-Guzzetta io ero tra quelli contrari, sempre alla luce del sole, nessuno può dire che da sindaco o da presidente di Regione, da ministro o da parlamentare, abbia operato una trappola in modo sleale nei confronti dei gruppi parlamentari a cui facevo riferimento, quindi, è doppiamente preventiva e offensiva rispetto alla storia che mi porto dietro>>

 Si è sentito chiamare in causa quando Renzi ha detto che il Pd non è un taxi?

<<Se l’ha detta nei miei riguardi, certamente la riterrei offensiva. Però non voglio fare polemiche, anche se in tutta questa vicenda mi è stato detto che volevo 15 minuti di visibilità, conservatore, parte della palude, non ho mai risposto perché non voglio stare su questo terreno. Rivendico il valore del pluralismo nel Pd e dico attenti al pericolo che nel nostro partito ci sia un pensiero unico, se fosse così ci costerebbe caro, rivendico il contributo che lealmente ogni parlamentare deve dare>>.

 Ora che fine fanno i vostri emendamenti al testo base del governo sulla Riforma del Senato?

<<Continueranno a esserci. Non è che decadono perché non si è in commissione. Poi il testo base del governo non c’è più, c’é il testo nuovo dei relatori Finocchiaro e Calderoli e quando lo conoscerò dirò cosa mi convince e cosa no. nell’incontro che abbiamo avuto con Zanda è stato anche detto che il contributo che abbiamo dato e le nostre posizioni possono non essere condivise, ma non sono un ostacolo o un sabotaggio alle riforme, legittimamente le abbiamo portate avanti e continueremo a portarle avanti sugli aspetti che potrebbero non convincerci, ma l’intento non è di frenare>>

 L’asse Pd e Forza Italia deve essere allargato anche a chi ci sta a fare la riforma del Senato?

<<Chiamiamola come vogliamo, noi continueremo a dire di sì agli aspetti che ci convincono, daremo il nostro apporto per migliorarla. Non capisco perché Renzi voglia trasformare la vita interna del partito in una sorta di guerra permanente, non ci sono battaglie, ci sono proposte e noi abbiamo il dovere di farle, altrimenti siamo qui a scaldare solo le sedie>>.