Domenica si vota per eleggere i parlamentari europei. È il caso di sottolinearlo perché purtroppo anche in questa campagna elettorale a farla da padroni – e spesso in modo sguaiato – sono soprattutto i temi di politica italiana.
La scelta che faremo domenica è importante: da questa legislatura il Parlamento Europeo eleggerà il presidente della Commissione. È una novità che si muove nella giusta direzione: la costruzione della democrazia sovranazionale europea. Il Pd sostiene la candidatura di Martin Schulz.
Al centro del dibattito deve essere l’agenda europea dei prossimi anni, a cominciare dal semestre di guida dell’Unione Europea. Le politiche per lo sviluppo sostenibile e il lavoro; il superamento della logica del rigore finanziario fine a sé stesso che non ha nemmeno assicurato il risanamento; il miglior utilizzo dei fondi strutturali europei. E l’obiettivo politico ormai irrinunciabile: la realizzazione degli Stati Uniti d’Europa, a cominciare da cooperazioni rafforzate, fino a giungere ad una Unione federale, tra i paesi dell’area Euro. Questi sono per noi i temi fondamentali: lasciamo ad altri litigi e insulti, alzare i toni su questioni che nulla hanno a che vedere con l’Europa.
I movimenti populisti e antieuropeisti sono un pericolo per le nostre democrazie, non la soluzione dei problemi. L’Europa unita è nata più di 60 anni fa: ci ha permesso di vivere in pace, di progredire nei diritti, nel benessere, nella solidarietà.
Oggi c’è bisogno al tempo stesso di più Europa e di un’Europa diversa.
Nessuno Stato europeo, nemmeno la Germania, potrebbe da solo essere protagonista sulla scena globale: nel 2030 nessun paese europeo sarebbe tra gli otto più sviluppati al mondo. Potrà invece continuare ad esserlo l’Unione Europea.
L’Unione non può essere la somma di decisioni assunte da 28 governi, diretta da tecnocrati, lontana dai cittadini e dalle loro esigenze.
L’obiettivo per cui votare anche domenica è la realizzazione di una democrazia sovranazionale che assuma pienamente la responsabilità di governare la politica estera e di sicurezza, le scelte macro-economiche, l’ambiente e l’energia, contribuendo a vincere le sfide del clima. È questo il programma per l’Europa del Pd e dei partiti socialisti.